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E così, l’ex Ministro degli Esteri del governo Erdoğan, Ahmet Davutoğlu, è stato designato dal vertice dell’AKP a ricoprire l’incarico di Primo ministro a decorrere dal 28 agosto 2014. Davutoğlu, che succede proprio al neopresidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdoğan, non è solo un uomo di punta del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, l’AKP per l’appunto.
Davutoğlu è il docente universitario, il sodale di Erdoğan, il teorizzatore della politica degli “Zero problemi con i vicini”, l’ex Ministro degli Esteri, il profeta della “Profondità strategica” – corposo volume di studi geopolitici scritto nel 2001 – che ha ispirato tutte le decisioni prese dalla Turchia in campo internazionale nell’ultimo decennio.
Un decennio caratterizzato da epocali sconvolgimenti nella scacchiera geopolitica globale che ha visto Ankara, in più occasioni, dover prendere decisioni non sempre facili. Dall’ebollizione della fascia nordafricana con le cosiddette Primavere arabe, alla recrudescenza delle mai sopite tensioni mediorientali. Ma anche negli alterni esiti dei rapporti con l’Europa che è l’ingresso occidentale di quel ponte simbolico rappresentato dalla Sublime Porta.
«La Turchia – scriveva Davutoğlu nel suo libro “Profondità Strategica” – può essere europea in Europa e orientale in Oriente, poiché noi siamo entrambe le cose». Un’indiscussa potenza regionale in ascesa da un punto di vista economico, geopolitico e militare che non può lasciare indifferenti. Tanto che, nel 2011, i ricercatori del think tank “Il Nodo di Gordio” hanno dato alle stampe per i tipi di “Vox Populi” la monografia dal titolo “La profondità strategica turca nel pensiero di Ahmet Davutoğlu”, un’opera collettanea dedicata alle analisi geopolitiche dell’allora Ministro degli Esteri del governo guidato da Erdoğan. In questo volume, unico in Italia, sono stati approfonditi alcuni aspetti del pensiero di Davutoğlu, grazie al prezioso contributo di esperti di chiara fama di caratura internazionale.
La pubblicazione, inserita nel più vasto progetto “Oltre Lepanto: dallo scontro di ieri all’intesa di oggi”, mirava a promuovere, a distanza di 440 anni dalla Battaglia di Lepanto, un importante momento di pacificazione e confronto internazionale, facendo incontrare e collaborare le massime autorità culturali, istituzionali e militari, dei Paesi coinvolti nello storico evento bellico. Ma sono molti gli studiosi e gli osservatori internazionali che hanno preconizzato l’arrivo di Davutoğlu alla guida del Governo turco e che sottolineano la rinnovata importanza strategica di Ankara in molti quadranti geopolitici.
A tre anni di distanza dall’uscita del lavoro “La profondità strategica turca”, Il Nodo di Gordio ha ritenuto doveroso dare conto della confermata attualità del Davutoğlu-pensiero.
Lo facciamo con questo Paper che consegniamo al pubblico nel giorno del suo insediamento.
Daniele Lazzeri
Chairman del think tank “Il Nodo di Gordio”