Continua con un certo successo la controffensiva dei miliziani della Resistenza Popolare yemenita, sostenuti dalle forze della coalizione a guida saudita, contro le milizie Houthi e dei loro alleati.
Le forze pro-governative hanno lanciato una grande controffensiva nelle ultime settimane e avrebbero ripreso quattro province meridionali – Abyan, Aden, Daleh e Lahj.
Le unità coinvolte, secondo alcune fonti, sarebbero supportate da personale e mezzi provenienti dagli Emirati Arabi Uniti. L’agenzia “France Press” in un suo articolo, parla del dispiegamento di “centinaia di soldati provenienti da paesi del Golfo” nell’area di Aden, insieme a decine di carri armati e veicoli blindati. La rivista Defense News riferisce che decine di carri armati, veicoli blindati, veicoli da trasporto truppa e centinaia di soldati yemeniti addestrati in Arabia Saudita sarebbero arrivati in Yemen attraverso il posto di frontiera Wadia nel nord del Paese, in aggiunta ai 2,800 soldati arrivati il 2 agosto, suddivisi tra forze speciali saudite, personale dell’intelligence e della logistica.
La svolta nei combattimenti ha coinciso proprio con la comparsa sul campo di battaglia di moderni equipaggiamenti che la coalizione ha fornito ai sostenitori del presidente deposto Hadi.
Della presenza, nella città di Aden, di mezzi blindati degli Emirati Arabi Uniti se ne parlava già nei primi giorni del mese scorso. Il dispiegamento militare non era stato annunciato dal governo degli Emirati Arabi Uniti (UAE) e neanche trattato dai media del paese, ma la sua presenza è diventata più evidente in seguito alla diffusione di video e foto provenienti dal sud dello Yemen, all’inizio del mese scorso, quando i veicoli tattici, resistenti alle mine, denominati Oshkosh M- ATV, sono stati visti, per la prima volta ad Aden, durante la battaglia per l’aeroporto della città. (L’Oshkosh M- ATV è un mezzo molto più grande dei lince italiani e prende il nome da l’omonima cittadina del Wisconsin (USA))
Alcuni di questi mezzi sarebbero stati avvistati nello Yemen meridionale con l’equipaggio però composto da uomini in abiti civili, quasi a voler dare l’impressione di essere yemeniti addestrati ed equipaggiati dalla coalizione. Di solito questo tipo di mezzo viene utilizzato dalle forze speciali saudite e da quelle degli Emirati.
Secondo la rivista Jane’s, alla fine di luglio, la presenza di forze militari regolari degli Emirati Arabi Uniti era piuttosto evidente. Nei primi giorni del mese di agosto sono stati avvistati diversi mezzi tra cui i BMP-3, veicoli da combattimento di fanteria, i carri armati Leclerc (di fabbricazione francese), gli obici semoventi da 155 millimetri G6 (di fabbricazione sudafricana), e i mezzi blindati RG-31 Agrab (prodotti dalla britannica Bae System). I Leclercs nello Yemen sarebbero equipaggiati con il pacchetto di protezione guerriglia urbana AZUR (Action en Zone Urbaine).
Il giorno 3 agosto la colonna corazzata degli Emirati e altri veicoli guidati da forze yemenite alleate si sarebbero spostati verso nord sull’autostrada N1 verso la base aerea di Al-Anad. Nello stesso giorno il presidente Hadi ha annunciato la liberazione della base. Al-Anad è stata bombardata pesantemente dalla coalizione, ma una volta riparata la pista, potrebbe diventare una nuova base operativa avanzata per la Brigata degli Emirati e le forze yemenite alleate.
Per quanto riguarda i gruppi tribali, Stratfor riporta che alcuni di loro si sarebbero schierati con il movimento anti-Houthi, contribuendo ad accelerare il ritmo delle operazioni. Quest’azione, con il supporto aereo e logistico e dei mezzi corazzati sauditi, porterebbe ad una avanzata rapida che dovrebbe proseguire soprattutto nelle zone meno urbanizzate.
Nel frattempo, il portavoce dell’inviato speciale dell’ONU, Ould Cheikh Ahmed, ha dichiarato che le parti in conflitto cominciano a mostrare un rinnovato interesse per un piano di pace. Rimane al momento difficile immaginare una soluzione del conflitto vista la complessità della situazione e le posizioni delle forze in campo.
Elvio Rotondo
Country Analyst