Lunedì 25 giugno, alle ore 17.30 presso la sede de “La fabbrica del sapere” di Barletta si svolgerà un interessante approfondimento sulle opportunità per le imprese nei mercati esteri con focus specifico sull’Albania. Tra gli autorevoli relatori vi saranno il presidente de “La fabbrica del sapere”, Vito di Lernia, il presidente della Camera di commercio di Bari Alessandro Ambrosi, Salvatore Lisopresidente Confapi Bari – Bat, l’avvocato Giuseppina Miccoli, presidente LegalService, l’onorevole Nicola Ciraci, il Console generale dell’Albania in Italia Adrian Haskaje Roberto Laera, consulente all’internazionalizzazione. Oggetto di analisi saranno i rapporti tra Italia e Albania in campo economico e politico. Ci sono molte ragioni strategiche per cui la nostra penisola dovrebbe essere protagonista della cosiddetta “europeizzazione” dei Balcani, in considerazione dell’enorme rapporto economico tra i paesi, sia in termini di investimenti che di interscambio commerciale. Inoltre, vivono in Italia consistenti comunità di immigranti provenienti dai Balcani e il numero di italiani che si trasferiscono nella regione sta crescendo, in particolare verso l’Albania. In un contesto caratterizzato dal prevalere della ragion di stato, si pensi all’atteggiamento dell’Austria che potrebbe mettere in pericolo il processo di integrazione, l’Italia appare come un partener affidabile per i Balcani e l’Albania. Italia ed Albania hanno stretto, nel corso degli anni, relazioni economiche forti e stabili tanto che oggi quasi il 50% delle imprese straniere presenti nel Paese sono italiane. Il mercato albanese conosce ed apprezza il Made in Italy. L’Albania è una realtà dinamica che sta crescendo non solo nel reddito procapite ma anche nella struttura industriale ed in questo contesto è da considerare il significativo ruolo svolto dall’Italia: il nostro Paese rappresenta infatti il primo partner commerciale dell’Albania, detenendo una quota pari al 37% dell’interscambio commerciale complessivo di Tirana. Secondo i dati, continuamente diffusi e aggiornati, dall’Istituto Albanese delle Statistiche“Instat”, la nostra penisola occupa il primo posto per numero di imprese con capitale straniero e misto operanti nel paese delle aquile, con un’incidenza del 46% sul totale ed un incremento annuo del 21%. Tematiche ben conosciute dal console Adrian Haskaje dal consulente Roberto Laerache analizzerà le prospettive derivanti dalla nuova riforma fiscale e i vantaggi per gli investimenti nei settori del turismo e dell’agroalimentare. Il console Haskaj ha dichiarato: “Con i nuovi incentivi fiscali per i settori del turismo, che vedono una esenzione totale per 10 anni alle strutture classificate 4 e/o 5 stelle e IVA al 6% e il settore IT con una flat tax al 5%, l’Albania punta alla valorizzazione delle bellezze naturalistiche e culturali senza tralasciare l’innovazione tecnologica e la formazione, pilastri della crescita economica di qualunque paese”, mentre il consulente Laera ha precisato: “Con l’introduzione delle novità fiscali a fine mese, l’Albania diventerà ancora più attrattiva, soprattutto per il tessuto imprenditoriale italiano fatto di piccole e medie imprese: la tassazione sull’utile passerà al 5% per tutte le aziende con un fatturato fino a circa 110 mila euro, saranno esentati dall’IVA una vasta gamma di prodotti tecnologici, macchinari e attrezzature, gli investimenti nel fotovoltaico. Ci saranno sgravi fiscali per le società cooperative agricole e gli agriturismo, con la riduzione dell’imposta sugli utili dal 15% al 5%, vantaggi che si aggiungono al ridotto costo del lavoro, alla larga diffusione della lingua italiana e alla vicinanza con l’Italia e in particolare con la Puglia”. Riguardo le prospettive per l’implementazione dell’agribusiness va sottolineato che la geomorfologia e la varietà del terreno dell’Albania contribuiscono alla biodiversità ed alla produzione di prodotti sani e di qualità, mentre la lunga tradizione agricola e la popolazione relativamente giovane rendono di più facile accesso l’introduzione e l’adozione di nuove tecnologie. Nonostante gli enormi progressi degli ultimi anni, la modernizzazione del settore ha ancora bisogno di grandi sforzi e di un forte impegno. Le sfide ancora aperte sono quelle delle infrastrutture carenti, delle limitazioni di mercato e del limitato accesso al credito. Tematiche che saranno trattate con la dovuta attenzione durante i lavori di Barletta.
Domenico Letizia
Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi)