La politica russa verso la Corea del Nord rappresenta una componente importante dell’interesse strategico generale di Mosca nella regione Asia-Pacifico, considerata un’area cruciale. Mosca è molto attenta alle dinamiche del processo di riavvicinamento/de-escalation nella penisola coreana. I legami tra Mosca e Pyongyang vanno indietro nel tempo, fin dal 1948 quando i russi aiutarono Kim Il Sung a creare un esercito e una forza aerea, facendo nascere così la Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Giorni fa, alcune fonti stampa hanno riportato che su invito del presidente Vladimir Putin, il leader nordcoreano Kim Jong-un, probabilmente, prossimamente visiterà la Russia. Pyongyang non ha ancora confermato il viaggio di Kim Jong-un in Russia ma Seoul afferma che la visita sarebbe imminente, visto che un personaggio di rilievo, vicino al leader nordcoreano, Kim Chang-son, ha visitato Mosca e Vladivostok il mese scorso.
Secondo quanto riporta il Korea Times, il recente viaggio in Russia di Kim Chang-son, conosciuto come la figura chiave della Corea del Nord, che di solito gestisce i viaggi all’estero di Kim Jong-un, è visto come una reale possibilità della visita. Nei primi giorni del mese di aprile, il ministro dell’interno russo, Vladimir Kolokoltsev, ha effettuato un viaggio di tre giorni a Pyongyang. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Central Korea (KCNA) il ministro avrebbe incontrato Kim Yong-nam, presidente del Presidium dell’Assemblea popolare suprema, scambiando opinioni sugli attuali problemi politici e discutendo sui modi per sviluppare relazioni amichevoli. Ma la visita a Pyongyang da parte del funzionario russo sarebbe vista come parte delle attività per organizzare un prossimo viaggio in Russia di Kim Jong-un.
Secondo il giornale sudcoreano, Dong-a Ilbo, ci sarebbe stato un aumento dei contatti tra Pyongyang e Mosca. Diplomatici nordcoreani di alto rango avrebbero visitato per tre volte la Russia nello scorso marzo. Gli esperti sostengono che il leader nordcoreano potrebbe essere alla ricerca di una svolta nei colloqui nucleari in stallo con gli Stati Uniti, rafforzando la partnership con gli alleati tradizionali del regime. Shin Beom-chul, alto dirigente presso l’Asan Institute for Policy Studies, ha riferito che la visita in Russia potrebbe servire ad intensificare le pressioni diplomatiche contro gli Stati Uniti in seguito al fallito vertice di Hanoi. “Nell’attuale situazione diplomatica, Kim Jong-un potrebbe cercare di mostrare la sua forte alleanza con la Russia per trarre vantaggio dall’influenza diplomatica di quest’ultimo”. E’ probabile che Kim Jong-un si rechi in Russia in treno.
Cina e Russia sono stati i due maggiori alleati della Corea del Nord per decenni. In particolare, Kim lo scorso anno ha mantenuto stretti rapporti con il presidente cinese Xi Jinping mentre erano in corso i negoziati di denuclearizzazione tra Washington e Pyongyang.
Kim Jong-un dal 2011 ha compiuto sei viaggi all’estero in quattro paesi da quando ha assunto l’incarico di capo supremo della Corea del Nord. La sua prima visita di stato è avvenuta in Cina nel marzo 2018.
Lo scorso anno Kim e Xi hanno tenuto quattro vertici il cui obiettivo principale è stata la denuclearizzazione della penisola coreana. Come alleato di lunga data, Kim durante gli incontri probabilmente avrebbe aggiornato Xi sui progressi dei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti.
Le prospettive sui colloqui per il disarmo nucleare erano sembrate ottimistiche prima del secondo summit tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Kim in Vietnam a febbraio, ma i due leader sono ancora molto distanti dal raggiungere un accordo e i rapporti di riconciliazione non hanno mostrato segni di progresso.
Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata, con Pyongyang che minaccia di riprendere il programma nucleare e di bloccare i dialoghi con Washington.
In questa situazione di stallo con gli Stati Uniti, Pyongyang potrebbe cercare di sfruttare il potere diplomatico non solo della Cina, ma anche della Russia.
La regione Asia-Pacifico rappresenta il cuore pulsante dell’economia mondiale, dove Cina e Usa cercano di avere un’influenza strategica. Mosca vuole accrescere la sua influenza in questa regione che sta diventando sempre più rilevante dal punto di vista geopolitico e che è destinata a diventare l’area dove si stabiliranno i nuovi equilibri mondiali.
Dal punto di vista geopolitico, la crisi nordcoreana rappresenta una chance per il Cremlino di inserirsi in uno stallo geopolitico che coinvolge gli Stati Uniti. La Russia, come le altre superpotenze, ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della pace e della stabilità a livello mondiale nonché nella promozione di soluzioni pacifiche ai problemi regionali.
Elvio Rotondo
Country Analyst de “Il Nodo di Gordio”