La tensione tra le due Coree, è salita molte volte dal 1953, data della firma dell’armistizio tra i due paesi, in particolare lungo il 38º parallelo, linea di demarcazione militare che segna il confine tra i due stati, tecnicamente ancora in guerra.
I ripetuti incidenti lungo il confine e gli annunci del leader della Corea del Nord, da quando è al potere, continuano a rappresentare un problema significativo per i leader occidentali. Solo pochi giorni fa, tramite l’agenzia di stampa della Corea del Nord, KCNA, la leadership nordcoreana ha fatto sapere che il suo complesso nucleare, Yongbyon, con la capacità di lanciare razzi contro gli Stati Uniti, è pienamente operativo.
Restano, comunque, dei dubbi sul possesso di una tale tecnologia missilistica nordcoreana in grado di colpire il continente americano.
Kim Jong-un, subito dopo la morte di suo padre, avvenuta il 17 dicembre 2011, è diventato leader indiscusso della Corea del Nord, salutato come “grande successore” e nominato capo del partito, dello Stato e dell’esercito nel giro di quindici giorni.
Solo dopo pochi mesi dopo la sua nomina a leader, nel mese di aprile 2012, la Corea del Nord ha lanciato un razzo (lancio non andato a buon fine) che secondo i canali ufficiali avrebbe messo in orbita un satellite, ma che da molti è stato visto come un chiaro test per i missili balistici, in evidente violazione delle risoluzioni internazionali.
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Nel dicembre 2012 è stato lanciato, questa volta con successo, un satellite nello spazio, utilizzando un razzo a tre stadi. La Corea del Sud, il Giappone e gli Stati Uniti hanno dichiarato che il lancio è stato un test missilistico mascherato e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che condannava l’azione inasprendo le sanzioni.
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Nel febbraio 2013, la Corea del Nord ha effettuato un terzo test nucleare con conseguenti condanne e nuove sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
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Nell’aprile 2013, la tensione nella penisola è salita di nuovo quando la Corea del Nord ha ritirato i lavoratori dalla zona industriale di Kaesong, gestita in collaborazione con la Corea del Sud e ultimo simbolo della cooperazione tra le due Coree. La zona è stata riaperta nel mese di settembre dello stesso anno dopo una trattativa.
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Gli ultimi mesi del 2013 hanno visto l’epurazione e l’esecuzione dello zio del leader, Chang, che ricopriva la carica di vicepresidente della potente Commissione nazionale di difesa ed era al centro della leadership del paese, causando preoccupazioni a livello internazionale. Chang era, indubbiamente, una figura importante nella gestione dell’amministrazione Kim.
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Il mese scorso Kim Jong-un ha ordinato alle sue truppe di essere “pronte alla guerra” con la Corea del Sud scatenando timori di un enorme conflitto. La Corea del Nord, dopo uno scambio di colpi di artiglieria, aveva parzialmente mobilitare le sue forze militari contro il sud facendo prefigurare una catastrofe, ma alla fine, come in tutte le altre occasioni, ha raggiunto con la controparte un compromesso abbassando così il rischio di un possibile confronto armato.
Kim Jong-un, sulle orme della politica dei suoi predecessori continua ad ignorare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sfidando la comunità internazionale mantenendo alta la tensione nella penisola.
E’ diventata quasi una consuetudine che gli esperimenti nucleari, i test balistici e le varie minacce coincidano con gli anniversari storici del paese e quest’anno potrebbero celebrare il 70° anniversario della fondazione del Partito (unico) dei Lavoratori, il 10 ottobre, con un test missilistico (ufficialmente lancio in orbita di un satellite).
La Corea del Nord, con le varie minacce, soprattutto quella nucleare, riesce nei momenti più critici a sopravvivere grazie agli aiuti economici internazionali ottenuti in cambio di moratorie e pause nel suo programma nucleare. Ma fin dove si spingerà? Quali sono i suoi obiettivi realizzabili? O probabilmente sono solo mosse per mantenere e rafforzare la figura di leadership incontrastata all’interno del suo paese “ermetico”?
L’arsenale nucleare nordcoreano rappresenta una seria sfida strategica per gli USA. Il governo degli Stati Uniti ha ripetutamente invitato la Corea del Nord ad impegnarsi per la denuclearizzazione, come condizione di ogni futuro negoziato, ma il regime di Kim Jong-un ha più volte respinto questa richiesta, chiedendo che il paese venga riconosciuto come una potenza nucleare.
Tuttavia, allo stato attuale, la politica nordcoreana è intenzionata a restare invariata, determinata nel perseguire l’obiettivo di incrementare la sua potenza in campo nucleare, sia qualitativamente che quantitativamente, e nell’eventualità che la comunità internazionale decidesse ulteriori e nuove sanzioni per convincerli a desistere, la Corea del Nord non esiterà a contrastare le sanzioni con nuovi test nucleari, ai quali non rinuncerà mai.
Elvio Rotondo
Country Analyst