Sicurezza e Strategia globale al vaglio del Centro Militare di Studi Strategici e del Centro Alti Studi per la Difesa
Martedì 18 marzo, nella prestigiosa cornice di Palazzo Salviati a Roma, ospiti del Centro Alti Studi per la Difesa, e con il patrocinio del Centro Militare di Studi Strategici, ufficiali, ricercatori, osservatori internazionali e massimi esperti del settore della Sicurezza e degli studi strategici si sono incontrati per partecipare alla presentazione del rapporto annuale “PROSPETTIVE 2014”. Un elaborato prodotto dal CeMiSS che, come definito dal Direttore del centro, il Generale di Divisione Nicola Gelao, «vuole essere uno strumento propedeutico all’interpretazione delle dinamiche plausibili nello scenario internazionale, a partire dal monitoraggio annuale degli eventi trascorsi». Il Nodo di Gordio ha seguito i lavori della conferenza in diretta ed ha preso parte attivamente alle discussioni che hanno seguito gli interventi dell’intensa mattinata di lavori.
L’elaborato, realizzato dagli esperti civili e militari del CeMiSS «in linea con la politica di salvaguardia della libertà intellettuale dei collaboratori del centro militare di studi strategici», ha puntualizzato il Generale Gelao, «riflette esclusivamente l’opinione del gruppo di ricerca e non quello del Ministero della Difesa».
Nel corso della presentazione, oltre ad illustrare l’opera, si è cercato, assieme a quattro degli undici coautori del rapporto, di mettere a fuoco le questioni direttrici della geopolitica contemporanea, delineando le linee di tendenza e le sfide che impegneranno nei prossimi mesi i decisori nazionali ed internazionali. In questo senso, dopo un’attenta panoramica generale sull’anno che si è appena concluso e sugli eventi relativi ai primi mesi del 2014 ad opera del Professor Alessandro Politi, si sono analizzate più nel dettaglio alcune aree quali la Regione Balcanica, l’Area Iraniana e la Zona dell’Africa Centrale.
Dal quadro di insieme illustrato da Politi sono emersi quattro principali scenari o, come definiti dallo stesso relatore, geonetworks. I primi tre si identificano sostanzialmente con le aree dei tre oceani (Pacifico, Indiano, Atlantico), mentre il quarto fa riferimento al Continente Africano. In questo panorama si distinguono nette accelerazioni sul perno asiatico da parte degli Stati Uniti; vaste e diffuse operazioni di riorganizzazione interna a livello globale; intensificazione delle reti commerciali e finanziarie, ivi compresa quelle di stampo islamico o quelle non ufficiali. Ancora, un preoccupante vuoto di iniziativa sul fronte euroamericano causato dal persistere della crisi economica, dalle instabilità determinate dalle rivoluzioni arabe e non ultimo dalla crisi ucraina. In fine, indirette guerre economiche in diversi Paesi africani che coinvolgono numerosi attori internazionali tra cui è sempre più influente la Cina.
In tal modo, come affermato nel suo intervento dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, «il lavoro del CeMiSS è servito a cogliere quegli elementi che maggiormente caratterizzano le crisi in atto, identificando allo stesso tempo, attraverso una visione prospettica e pragmatica basata sullo sviluppo degli eventi, gli ulteriori elementi delle crisi potenziali».
Un Contributo, quello fornito dal confronto ospitato dal CASD, che ha integrato la pubblicazione “PROSPETTIVE 2014”, consentendo in ultimo di tracciare valutazioni ad ampio raggio, espressione dell’indispensabile collaborazione tra ricercatori civili e militari. Una cooperazione divenuta imprescindibile per gli studi strategici contemporanei in cui, come ha precisato l’Ammiraglio De Giorgi «non è più pensabile di poter studiare le dinamiche internazionali basandoci solo sul numero di mezzi e truppe di questo o quel Paese».
Matteo Marsini