Il 5 agosto Franco Cardini ha compiuto ottant’anni. Dire chi è Franco Cardini è quasi tautologico. E per certi versi impossibile. I suoi studi, e pubblicazioni, spaziano dalla storia alla geopolitica. Dalla filosofia alla storia delle religioni. Dall’estremo Oriente al profondo Occidente. Senza dimenticare i romanzi. Che ne fanno uno degli scrittori più originali, eleganti e culturalmente complessi dell’attuale panorama letterario.
Caratterizzato da una cifra stilistica unica. E, sostanzialmente, inimitabile. Lungi da me il tentare, qui, un’impossibile panoramica della sua opera. Mi limiterò ad un paio di aneddoti, che, a mio parere, rendono bene l’idea di chi sia Cardini. Anni fa, col Nodo di Gordio, ci trovammo coinvolti in un convegno di studio sulle Chiese Albane organizzato dall’Ambasciata dell’Azerbaigian, presso l’Ateneo Salesiano di Roma. Era presente il Gotha dell’Università di Baku. Ma la componente italiana era smilza. Quasi ovvio. Chi ne poteva sapere qualcosa in Italia? Eravamo in difficoltà.
A convegno già iniziato, mi venne in mente di telefonare a Franco. Per un consiglio. Era a Roma. Per un’audizione al Senato. “Appena finisco, faccio un salto”, mi disse. Arrivò nel primo pomeriggio. Entrando, mi chiese: “Di che si parla oggi?” glielo accennai in velocità. Salì sul palco. E tenne una lectio magistralis di circa un’ora. I grandi esperti venuti da Baku erano estasiati. Uno di loro mi disse che aveva scoperto sulla storia del suo paese e sulla civiltà delle Chiese Albane cose che sino a quel momento ignorava. Franco Cardini è anche il nostro Direttore scientifico. Un direttore che non dirige nulla, ci ha detto spesso ridendo. Tanto fate bene da soli. Vero.
Tuttavia, se Il Nodo di Gordio esiste lo si deve a lui. Molti anni fa, io stavo venendo a Roma. E scopro che Daniele Lazzeri, per un caso, stava ripartendo. Ci troviamo a Termini. Per due chiacchiere e un caffè. Ci siamo appena incontrati che Daniele mi dice: Guarda quello come assomiglia a Cardini. Impermeabile spiegazzato. Borsone stracolmo con tablet e libri sotto il braccio. Era proprio lui.
Ci guarda e dice: Si va a prendere un caffè. Seduti, in una delle tristi e anonime caffetterie di stazione, Cardini comincia a lamentarsi della situazione dell’editoria in genere, e delle riviste in particolare. “Manca – aggiunge – una rivista di studi geopolitici e geoeconomici che si occupi di Eurasia e Mediterraneo. E che presti attenzione alle culture, alle religioni, al modo di vivere e di pensare dei popoli”… Poi con lo stesso tono con cui ci aveva invitato al bar “Dobbiamo farla noi, ragazzi” …Io e Daniele lo abbiamo guardato esterrefatti. Diceva sul serio. Poi ci siamo guardati fra noi. Il Nodo di Gordio è nato allora. Tanti auguri Direttore. Tanti auguri Franco.
Andrea Marcigliano
Senior fellow think tank “Il Nodo di Gordio”
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