L’ambizioso progetto del Nicaragua per collegare l’oceano Pacifico all’Atlantico sembra procedere apparentemente senza indugi. Il 7 luglio 2014, una commissione nicaraguense ha approvato il percorso del canale che attraverserà tutto il paese centroamericano dal valore di 40 miliardi dollari in grado di competere con il Canale di Panama.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, la commissione composta da funzionari governativi, imprenditori e accademici ha approvato il percorso di 172 miglia (278 km), dalla foce del fiume Brito sul lato del Pacifico al fiume Punto Gorda sui Caraibi, proposto dai dirigenti della HK Nicaragua Canal Development Investment Co Ltd (Gruppo HKND).
Il gruppo HKND con sede a Hong Kong, leader del progetto, è diretto da un avvocato cinese Wang Jing, che è anche a capo della società cinese Xinwei Telecom Group Enterprise. Il Gruppo ha avuto una concessione di 50 anni dal Congresso del Nicaragua nel giugno 2013 estendibile per altri 50 anni una volta che il canale sarà diventato operativo. Il governo nicaraguense otterrà una quota di minoranza dei profitti generati dal canale. I critici del progetto in Nicaragua avevano contestato le credenziali della società e la mancanza dell’esperienza necessaria per intraprendere un progetto così grande. Ma il proprietario della HKND, Wang Jing, aveva dichiarato di aver attirato investitori internazionali ed era pronto a costruire il canale in meno di sei anni. Secondo alcune fonti, dietro il gruppo HKND ci sarebbe il governo cinese poiché gli uomini d’affari cinesi non lancerebbero progetti di questa portata senza il supporto del governo cinese.
Anche la Russia sarebbe interessata alla partecipazione al progetto del Canale e starebbe, attualmente, sviluppando forme concrete di cooperazione con la società cinese HKND, secondo quanto annunciato attraverso il suo vice ministro degli Esteri Sergey Ryabkov.
Secondo Dong Yunsong, capo degli ingegneri del gruppo HKND, prima di scegliere il percorso da utilizzare sono stati studiati sei percorsi alternativi e alla fine è stata scelta la “Route 4”, che entra sul lato dell’Oceano Pacifico del paese alla foce del fiume Brito, viaggia a sud della città di Rivas e attraverso il lago Nicaragua, il più grande lago dell’America Centrale, si dirige lungo i fiumi Tule e Punta Gordas fino ai Caraibi a Bluefields Bay. Il canale sarà tra i 230 metri e i 520 metri di larghezza e 27,6 metri di profondità.
Il mega progetto richiederà l’assunzione di più di 50.000 operai durante la costruzione e creerà indirettamente più di 200.000 posti di lavoro quando sarà in funzione. Esso si compone di sei sotto-progetti oltre al canale, la costruzione di due porti in acque profonde, una zona di libero scambio, progetti turistici a San Lorenzo e di un aeroporto nella città di Rivas.
Al momento, s’intravedono battaglie da parte degli ambientalisti poiché avrebbero già avvertito che le navi da carico potrebbero danneggiare il Lago Nicaragua. Gli oppositori del piano sono preoccupati per l’effetto del canale sul Lago Nicaragua, poiché Il progetto esporrebbe il Lago, la più grande fonte d’acqua dolce dell’America Centrale, al rischio di salinizzazione una volta collegato al mare, per non parlare dell’impatto ambientale e il potenziale rischio legato all’attività sismica dei vulcani attivi nelle vicinanze.
Ma secondo un membro della commissione, il percorso proposto deve ancora affrontare gli studi d’impatto ambientale e sociale che potrebbero portare alcune modifiche al piano, ma tali studi dovrebbero essere conclusi entro la fine dell’anno per consentire l’inizio dei lavori entro dicembre.
Il piano è quello di finire il canale nel 2019 e renderlo operativo nel 2020.
L’idea della costruzione del canale del Nicaragua risale al 16° secolo, ed è rimasta tale in gran parte a causa delle notevoli difficoltà di costruzione. Il canale proposto sarà tre volte più lungo dei 77 km del Canale di Panama, che gli Stati Uniti hanno impiegato 10 anni per scavarlo attraverso la parte più stretta dell’istmo. Il canale fu completato nel 1914.
Il nuovo canale dovrebbe essere in grado di consentire il passaggio delle navi mega-container con un peso fino a 250.000 tonnellate. Questo è più del doppio della dimensione delle navi che saranno in grado di passare attraverso il Canale di Panama dopo la sua espansione, secondo un esponente del governo del Nicaragua.
La sfida più grande per il progetto è il suo prezzo. Il costo di costruzione è ufficialmente stimato a 40 miliardi dollari, ma secondo alcune stime il progetto potrebbe costarne almeno 100.
Dal punto di vista geopolitico la Cina con un contratto di locazione di 50 + 50 anni per controllare e gestire il canale potrebbe aumentare costantemente gli scambi e gli investimenti in America Centrale per ottenere l’accesso ai mercati per non parlare della possibilità per la marina cinese di spostare navi da guerra nel Mar dei Caraibi e nell’Atlantico a proprio piacimento.
Gli Stati Uniti hanno costruito il Canale di Panama e gestito per molti anni e due terzi del carico che passa attraverso il Canale proviene da, o è destinato a, porti statunitensi, e le navi da guerra americane hanno ancora il diritto di saltare la coda delle navi in attesa di passare attraverso il canale.
Un paese che si affaccia su entrambi gli oceani Atlantico e Pacifico, quali sono gli Stati Uniti, vede il controllo sul Canale di Panama come un’alta priorità strategica e nonostante il trasferimento d’autorità al governo panamense nel 1999 del canale ne hanno ancora il controllo. Naturalmente, non avendo lo stesso controllo sul futuro Canale del Nicaragua farà di tutto per far fallire il progetto.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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