Mi dicono che i Campi Elisi ribollono in questi giorni. Il vecchio Orco elevato ad insuperabile fama dalla perfida Albione per meglio far rifulgere il suo Britannia rule, non sta più nella pelle dalla gioia. Non se l’aspettava da Macron questo regalo natalizio, il ripristino cioè dell’impero francese nel Belpaese. Eric Zemmour più modestamente lo aveva auspicato almeno per l’Italia settentrionale. Quindi qualcosa di meglio perché non ci sono più lo Stato della Chiesa ed i Borboni che qualche problemino lo potevano dare nel Mediterraneo, considerato che l’antipasto libico non è stato digeribile come promesso dalla Clinton. Però insomma è dai tempi di Wagram e della pace di Schömbrun che non si toglieva una soddisfazione così e perciò Napò ringrazia tutti quelli che lo hanno permesso. Dagli Elkann-Agnelli a Bolloré, ad Arnoult e a Pinoult, a Mustier, Bnp-Paribas e Credit Agricole, EdF e GdF Suez, financo Fitoussi ed Attali, e senza dimenticare di rendere un doveroso omaggio all’amicizia del Parlamento italiano che attende fiducioso di discutere del Trattato del Quirinale, senza arrogarsi antistoriche pretese di esame preventivo. Non c’è più per fortuna Benedetto Croce a votare contro e poi l’ordo-liberalismo regna sovrano e la politica segue il mercato. I parlamentari italiani se ne stiano tranquilli, Bruxelles e la maggioranza qualificata sulle decisioni comunitarie possono toglierli d’impaccio da un eccesso di responsabilità e dalle attenzioni della magistratura, non proprio una sinecura ma non correranno più il rischio, peraltro scansato abilmente in questi ultimi trent’anni, di quelle oscene risse in aula sulla politica estera dei tempi della 1ª Repubblica. Del resto i Savoia parlavano francese ed il tricolore della Repubblica Cisalpina non nasce forse ad imitazione di quello francese e poi nel 1830 Marianne, la libertà, che guida il popolo di Eugène Delacroix, vuoi mettere.
A noi l’onore e l’onere della deterrenza nei confronti di Russia e Turchia che si sono insediati nel Mediterraneo fino allo Stretto di Sicilia, non era per Putin ed Erdogan che avevamo sposato le Primavere arabe, che diamine! E poi basta con i no-France, è vero che Di Maio aveva fatto visita nel febbraio 2019 ai gilet gialli, ma vogliamo dargli un po’ di tempo per ambientarsi agli Esteri a questo ragazzo, gli italiani col 33% nel 2018 hanno dimostrato di avere fiducia in lui e poi si è emendato in questi giorni dicendo che ora voterebbe per Macron. Stare alla Farnesina fa bene alla salute, basta con questi negazionismi e con questo disfattismo che infestano le menti degli italiani. Che abbia ragione Mario Monti, sempre arzillo, quando afferma che “servirebbero metodi meno democratici per la somministrazione dell’informazione”?
Lo stesso Bonaparte ha provveduto a rassicurare i compagni di dimora celeste sui suoi quarti di nobiltà toscana a garanzia, Buonaparte appunto, soprattutto che non ci sarà un’altra Bérézina, anche se su Waterloo ha preferito glissare e non ha fatto promesse sull’ampliamento del Louvre…E che il Foscolo stia pure coi suoi inglesi e colle sue Grazie, noi ce ne freghiamo di Campoformio e gridiamo tutti insieme all’unisono Vive l’Empereur!
La Redazione
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