L’ambasciatore di Mosca in Thailandia ha riferito, in un’intervista, che la Russia oltre ad aver consegnato elicotteri da combattimento al regime militare thailandese, ora vuole fornire carri armati, addestramento sull’antiterrorismo, security intelligence e altra assistenza. Tutto questo mentre l’alleanza tra Stati Uniti e Thailandia soffre di tensioni dopo il colpo di stato di Bangkok del 2014, che ha visto la giunta militare prendere il potere.
Secondo quanto riportato dal Washington Times, l’ambasciatore russo Kirill Barsky ha riferito che il ministro della Difesa thailandese, il Gen. Prawit Wongsuwan, sarebbe arrivato oggi a Mosca per una visita di quattro giorni per rafforzare i legami militari, dopo decenni di rapporti relativamente allentati. Ha detto, inoltre, che la volontà di Mosca è di sostenere il Primo Ministro Prayuth Chan-Ocha, leader del colpo di stato, in netto contrasto con le critiche pubbliche rivolte contro la giunta dall’amministrazione Obama. Prayuth è stato invitato, nel prossimo mese di maggio, a partecipare a un vertice a Sochi tra il Cremlino e i paesi membri dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN) (Thailandia, Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore e Vietnam).
Il vertice Russia-ASEAN rispecchia, in qualche modo, il recente vertice dell’ voluto dal Presidente Obama nel sud della California dove gli Stati Uniti hanno confermato di vedere ancora la Thailandia come un giocatore importante nella regione, anche se i rapporti tra le due nazioni si sono comunque raffreddati. Il governo thailandese ha tuttavia promesso un ritorno alla democrazia con le elezioni generali previste per il 2017. La Thailandia comunque sembra ora perseguire un rapporto più stretto con la Russia, nonostante gli anni passati da alleato strategico degli Stati Uniti, nel sud-est asiatico.
Secondo quanto dichiarato dall’Ambasciatore russo, qualche giorno fa, il Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, ha effettuato una visita in Thailandia convocando una riunione del gruppo di lavoro sulla cooperazione per la sicurezza. La discussione ha rivelato molte opportunità di interesse reciproco nel campo della sicurezza. “Abbiamo deciso di rilanciare la collaborazione sull’anti-terrorismo e su altri problemi di sicurezza, tra cui lo scambio d’intelligence e della formazione del personale.”
Secondo il sito web dell’ambasciata russa, nel mese di dicembre, la Russia ha consegnato sei elicotteri MI-17V-5 multifunzionali, prodotti dalla Kazan Helicopter Plant, ordinati dalla Royal Thai Army nel 2014. L’elicottero Mi-17V-5 (codice NATO “Hip”) è una delle versioni modificate più avanzate della famiglia Mi-17. E’ prodotto da JSC Kazan Helicopters e venduto attraverso la Rosoboronexport.. Questa è stata la prima volta che l’esercito thailandese ha preferito un aereo russo ad uno made in Usa. La Thailandia in precedenza aveva acquistato elicotteri americani Black Hawk e Lakota, nonché elicotteri europei.
Il Pentagono, recentemente, ha concluso l’esercitazione militare annuale Cobra Gold in Thailandia, durata 10 giorni, che ha coinvolto diverse nazioni. Bangkok ha alle spalle decenni di forniture di armi statunitensi, cinesi, svedesi e di altri paesi. Attualmente utilizza carri armati americani e altri 10 carri armati T-84 Oplot recentemente acquistati dall’Ucraina. L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che la Thailandia potrebbe ordinare altri elicotteri russi Mi-17V-5 entro quest’anno.
Secondo Jacob Hogan, fellow all’Istituto della Sicurezza e Studi Internazionali della facoltà di scienze politiche dell’Università Chulalongkorn di Bangkok, “nel 2014 il governo militare della Thailandia ha cercato partner più favorevoli, visto che a seguito del colpo di stato le relazioni di Bangkok con gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri stati democratici nella regione, come il Giappone e la Corea, si sono raffreddate”. “Ma mentre russi e cinesi sono molto felici di ignorare la situazione interna della Thailandia, guardando invece al lucro derivante dalla vendita di armi e di energia e dalle opportunità di affari, molti in Thailandia sono nervosi per l’impatto che queste profonde relazioni con stati autoritari avranno sulla possibilità di un consolidamento democratico della Thailandia a lungo termine”.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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