• it Italiano
  • Chi siamo
    • Think Tank
    • Board
  • Siti Amici
    • Afrofocus
    • Orsam
    • CNR
    • Revue Conflits
    • L’Opinione
    • Friedman Institute
    • IF Magazine
    • Festival Nazionale
    • Osce
    • Wikiamericas
    • Oltrepanto
    • European Parliament
sabato, Aprile 1, 2023
NEWSLETTER
Il Nodo di Gordio
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
No Result
View All Result
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
Il Nodo di Gordio
Home Breaking News

Balcani nuovamente inquieti

by Andrea Marcigliano
21 Marzo 2020
60
SHARES
209
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su Linkedin

 I Balcani stanno per esplodere. Nel silenzio, come si suol dire, assordante dei Media, la situazione al confine fra Turchia e Grecia diventa ogni giorno più minacciosa. Erdogan si è stancato di aspettare. Stancato di attendere che la Ue – che ha sempre sbarrato ad Ankara le porte del suo salotto – mantenesse almeno gli impegni per quello che riguarda gli aiuti finanziari per gestire l’emergenza profughi. Che, in linguaggio non diplomatico, significa pagare i turchi perché sbarrino la strada alla marea montante, oltre 4 milioni, di migranti che altrimenti ti riverserebbero lungo la dorsale balcanica  sino ad invadere l’Europa centrale. La Ue, ovvero Angela Merkel, aveva promesso. Ma non ha mantenuto, se non in parte. Ed il Sultano non è certo famoso per la sua pazienza. O moderazione. 

A questo si deve aggiungere la complessità della situazione interna in Turchia. L’ AKP, ormai One Man Party totalmente controllato da Erdoğan, ha perduto pezzi importanti, da Gul a Davudoğlu. E, soprattutto, si è giocato l’appoggio di quei ceti imprenditoriali che lo appoggiavano non perché partito islamico, ma in quanto garante di sviluppo e crescita. Che si sono, però, ormai fermati. 

Il conflitto siriano, per altro sta vedendo un sempre maggiore coinvolgimento delle forze turche, e questo nonostante Ankara avesse in questi ultimi tempi aperto un canale privilegiato di dialogo con Mosca, per cercare di rompere l’isolamento in cui si è venuta gradualmente a trovare in ambito NATO. NATO di cui la Turchia fa ancora formalmente parte. Ma è evidente che i legami con Washington si sono gravemente incrinati, e che l’amministrazione Trump privilegia i rapporti con i Sauditi. 

La mossa di Erdogan di spalancare le gabbie e dar il via libera alle masse di migranti mettendo in crisi Atene, già fortemente provata dalla crisi economica. E sulla quale sta venendo a gravare il peso della fallimentare politica europea nei confronti della Turchia. Ed è ormai palese che l’esercito greco e quello turco sono a meno di un passo dal conflitto diretto. Già molte le avvisaglie. Già molti gli “incidenti” di confine. 

Lo scontro diretto tra i due paesi, entrambi membri dell’Alleanza Atlantica, potrebbe scatenare un effetto a catena in tutti i Balcani meridionali. Coinvolgendo i paesi a nord della Penisola Ellenica, che temono di venire travolti dal passaggio dell’onda migratoria. In particolare, poi, questa destabilizzazione potrebbe riaccendere i conflitti interetnici latenti. Soprattutto darebbe nuova linfa all’irredentismo delle minoranze albanesi disperse nella regione, tra Montenegro, Grecia e soprattutto Macedonia. Dove costituiscono circa il 50%  della popolazione. Dando nuove ali al sogno della Grande Albania. Prefigurarsi nuove situazioni tipo Kosovo è un incubo. Ma un incubo incombente. 

E poi ci sono le, disperse, minoranze turcofone, dai Gagauzi di Moldavia ai turchi del Danubio. Minoranze per lo più emarginate. In condizioni economiche precarie. E che potrebbero fornire la giustificazione per il coinvolgimento più profondo di Ankara in quei Balcani che i turchi continuano a considerare non solo area di interesse strategico, ma anche parte integrante della loro orbita culturale e storica. 

Facile immaginare la reazione anche di Mosca, da sempre postasi come Grande Fratello dei paesi ortodossi. Una polveriera dunque. Che i molti, ancora piccoli focolai di incendi potrebbero a breve fare esplodere. 

E la storia passata ci insegna che ogni incendio nei Balcani si propaga rapidamente in Europa. E finisce per travolgere l’intero globo. 

Andrea Marcigliano 

Senior fellow think tank “Il Nodo di Gordio”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: balcaniUE
Andrea Marcigliano

Andrea Marcigliano

Andrea Marcigliano è nato a Mestre-Venezia il 28-12-1957. Saggista e scrittore da anni collabora a giornali e riviste culturali, occupandosi (prevalentemente) di filosofia politica e scenari geo-politici internazionali. Accanto a questo mantiene vivi i suoi interessi più squisitamente letterari e filosofici, visti gli ormai antichi studi di Lettere Classiche – a Trieste, con laurea in Storia delle Religioni – ed il fatto che insegna Italiano e Latino nel Liceo. Saggista e scrittore, ha pubblicato “Segni del Tempo”, “I figli di Don Chisciotte”, “Ritorno ad Atene”, “Il suicidio della Destra” (e-book); ha collaborato a numerosi volumi di studi, tra i quali ama ricordare “Ezra Pound perforatore di roccia”, “Jünger cioè il coraggio”; “Ideario europeo”, “Studi su Fernando Pessoa”. Suoi scritti sono apparsi in inglese, russo, spagnolo, portoghese, turco, azero e kazako. È Senior fellow del think Tank di Studi Geopolitici “Il Nodo di Gordio”, e collabora all’omonima rivista ed al Web Magazine. Per il Centro studi “Vox Populi” ha già collaborato ai volumi: “Imperi delle Steppe”, “Porte d’Eurasia”, “La profondità strategica nel pensiero di Ahmet Davutoglu”, “Viandanti fra due mondi”, “Da Bajkonur alle stelle. Il Grande Gioco nello spazio”, “La chiesa apostolica Albana” e, con Ermanno Visintainer scritto a quattro mani “L’Aquila nel Sole”, di cui è in corso di pubblicazione l’edizione russa. Vive a Roma.

Articoli Correlati

Dialogo tra Marcello Veneziani e Daniele Lazzeri
Breaking News

Dialogo tra Marcello Veneziani e Daniele Lazzeri

11 Marzo 2023
Perché potremmo vedere presto la guerra nucleare in Europa
Breaking News

Perché potremmo vedere presto la guerra nucleare in Europa

9 Marzo 2023
Il Ministro in ginocchio e i nostalgici della Repubblica delle Banane
Breaking News

Il Ministro in ginocchio e i nostalgici della Repubblica delle Banane

31 Ottobre 2022
STOCCATE:                                        Mamma mia che impressione!
Breaking News

STOCCATE: Mamma mia che impressione!

29 Ottobre 2022
Festival nazionale della sicurezza sul lavoro – Rassegna stampa
Breaking News

Festival nazionale della sicurezza sul lavoro – Rassegna stampa

26 Ottobre 2022
STOCCATE:                                               Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?
Breaking News

STOCCATE: Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?

20 Ottobre 2022
Next Post
Il futuro della Siria. La nuova geografia del Mediterraneo

Il futuro della Siria. La nuova geografia del Mediterraneo

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.

Ultime News

Dialogo tra Marcello Veneziani e Daniele Lazzeri
Breaking News

Dialogo tra Marcello Veneziani e Daniele Lazzeri

by Redazione
11 Marzo 2023
0

https://youtu.be/K1HYPoxRclU Dialogo tra Marcello Veneziani e Daniele Lazzeri: SCONTENTI Perché non ci piace il mondo in cui viviamo (Marsilio Editore)....

Perché potremmo vedere presto la guerra nucleare in Europa

Perché potremmo vedere presto la guerra nucleare in Europa

9 Marzo 2023
Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger – Rassegna stampa

Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger – Rassegna stampa

28 Febbraio 2023
“Il Nodo di Gordio”, Junger e Schmitt raccontano il rapporto tra Occidente e Oriente – Il Giornale 28.02.2023

“Il Nodo di Gordio”, Junger e Schmitt raccontano il rapporto tra Occidente e Oriente – Il Giornale 28.02.2023

28 Febbraio 2023
Guerra tra Russia e Ucraina: un anno di occasioni perse dall’Unione europea – Il Nordest Quotidiano 24.02.2023

Guerra tra Russia e Ucraina: un anno di occasioni perse dall’Unione europea – Il Nordest Quotidiano 24.02.2023

25 Febbraio 2023
War Room di Enrico Cisnetto con Marco Ansaldo, Carlo Marsili e Ugo Tramballi – 16.02.2023

War Room di Enrico Cisnetto con Marco Ansaldo, Carlo Marsili e Ugo Tramballi – 16.02.2023

17 Febbraio 2023
Il Nodo di Gordio

Newsletter

LE PIU IMPORTANTI NOTIZIE DI GEOPOLITICA E GLI EVENTI MONDIALI

Iscriviti alla nostra mailing list e riceverai tutti gli aggiornamenti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Categorie

Il Nodo di Gordio

  • Disclaimer
  • Abbonamento
  • Termini d’uso
  • Board
  • Abbonamento
  • Contattaci

Chi siamo

Il "Nodo di Gordio" è un think tank di geopolitica ed economia internazionale, promosso da una équipe di diplomatici, docenti universitari, giornalisti ed analisti in numerose discipline (geopolitica, storia, economia, finanza, politica estera, studi militari, letteratura, arte, marketing, comunicazione e gestione della rete internet)

© 2020 - Nodo di Gordio - Privacy Policy | Cookie Policy

No Result
View All Result
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • ABBONAMENTO
  • CHI SIAMO
    • THINK TANK
    • BOARD
    • ABBONAMENTO
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
  • NEWSLETTER
  • Italiano

© 2020 - Nodo di Gordio - Privacy Policy | Cookie Policy

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.