Pechino appare sempre più determinato a sostenere la sua sovranità sul Mar Cinese Orientale e Meridionale. Il Ministero della Difesa di Pechino ha riferito, in una breve dichiarazione pubblicata sul suo sito web il 2 agosto scorso, che la Marina cinese ha tenuto esercitazioni a fuoco nel Mar Cinese Orientale.
L’esercitazione, dice la nota, ha coinvolto le forze dell’aviazione navale, i sottomarini, navi e militari della guardia costiera con lanci di decine di missili e siluri. La dichiarazione non ha però specificato la zona dove si sono svolte le esercitazioni militari. Nel Mar Cinese orientale si trovano le isole Senkaku, controllate dai giapponesi ma rivendicate dalla Cina come isole Diaoyus.
Il Japan Times riporta che la Cina ha intensificato le attività militari e della guardia costiera nelle acque negli ultimi mesi. Il Ministero della Difesa giapponese riportava, all’inizio del mese scorso, che i caccia giapponesi erano stati allertati 199 volte nel periodo aprile-giugno, in risposta all’avvicinamento degli aerei cinesi allo spazio aereo giapponese.
Tokyo e Pechino si sono accusati reciprocamente su un presunto “incontro” nei cieli del Mar Cinese orientale, nel mese di giugno. La Cina ha sostenuto che un jet da combattimento giapponese avrebbe utilizzato il Fire Control Radar “illuminando” un aereo cinese (Il Fire Control Radar è un radar specifico addetto al controllo del tiro) in una azione provocatoria. Il governo giapponese ha respinto l’accusa come priva di fondamento.
Secondo le dichiarazioni di un portavoce del Ministero degli Esteri cinese, riportate da China News, le attività della marina e dell’aeronautica della Cina sono in linea con il diritto internazionale, la legge nazionale così come le esigenze della difesa. Inoltre, la Cina è “fortemente insoddisfatta” per il “libro bianco 2016” del Giappone dove vengono riportate accuse infondate contro le attività militari e lo sviluppo della difesa cinese.
Come riportato in un recente articolo del Nodo di Gordio, il Giappone e la Cina si sono regolarmente scontrati sul possesso delle isole Senkaku che si trovano circa a metà strada tra Okinawa, Taiwan e la Cina continentale. Le navi e gli aerei cinesi mettono regolarmente alla prova le forze giapponesi. Dal 2008 la Cina invia navi governative nelle acque al largo delle Isole Senkaku ed effettua ripetute incursioni nelle acque territoriali del Giappone. Il controllo esclusivo delle isole Senkaku comporterebbe anche lo sfruttamento delle acque territoriali circostanti dove sono presenti notevoli quantità di gas naturali.
Anche nel Mar Cinese Meridionale Pechino è coinvolto in aspre contese con alcuni dei suoi vicini. La Cina ha annunciato, la scorsa settimana, che nel mese di settembre avrebbe tenuto esercitazioni navali congiunte con la Russia. Il Ministero della Difesa cinese ha definito le esercitazioni “di routine”, dicendo che non erano dirette a terzi.
Le previste esercitazioni arrivano in un momento di accresciute tensioni nelle acque dopo che il tribunale arbitrale internazionale, il mese scorso, ha bocciato le pretese della Cina nella disputa con le Filippine per le isole del Mar Cinese Meridionali. La Cina si oppone, non riconoscendo il verdetto della Corte. “La sentenza è nulla, invalida e non vincolante, la sovranità territoriale, i diritti e gli interessi marittimi nel mar Cinese meridionale non possono, in alcuna circostanza, essere condizionati da queste sentenze”. Pechino rivendica la maggior parte del Mar Cinese Meridionale (80%), attraverso il quale transitano ogni anno più di 5000 miliardi di dollari di merci.
Elvio Rotondo
Country Analyst