Popolazione azera decimata nel febbraio ’92, oltre 600 morti e Baku chiede l’istituzione di un tribunale penale internazionale. Una strage cancellata in un conflitto dimenticato
Un eccidio dimenticato, cancellato dalla storia ufficiale. Nella notte tra il 25 e 26 febbraio del 1992 la cittadina di Khojaly (nell’omonima regione dell’Azerbaigian) fu teatro di uno dei più gravi e drammatici eventi del conflitto per il Nagorno Karabakh, tra Armenia e Azerbaigian. Khojaly si trova sulla strada che da Agdam conduce sino a Stepanakert, capitale della regione del Nagorno, ed è situata in prossimità dell’unico aeroporto presente in Karabakh. Uno scalo controllato dall’esercito azero ed essendo strategico per i rifornimenti, diventò presto un obiettivo fondamentale per le forze armene. L’invasione armena del Karabakh doveva, quindi, passare necessariamente per Khojaly.
La sera del 25 febbraio 1992 l’esercito di Erevan, coadiuvato dal 366° reggimento di fanteria russo, iniziò l’attacco contro la città. Non una semplice operazione militare, ma un massacro, un vero e proprio genocidio perpetrato nei confronti della popolazione azera indifesa e in fuga. Molti corpi di uomini, donne e bambini furono mutilati.
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L’articolo completo di Antonciro Cozzi, Associate Analyst de “Il Nodo di Gordio” su IlGiornale.it —> Khojaly: un massacro che pesa sul conflitto per il Nagorno Karabak
Egrogio sig Cozzi,
anche lei ha diritto a essere considerato in buona fede quando scrive queste fesserie sul delitti di Khoyali ma sappia che le sue fonti azere la ingannano e
nella stesura del sua articolo manca completamente l’analisi storica e le
argomentazioni della controparte armena.
Se questo è il suo modo di affrontare gli argomenti controversi sono autorizzato a considerarla un fiancheggiatore di Baku
A.M
Gentile Andon Mussaelian
le mie fonti mi potranno anche ingannare sui fatti avvenuti a khojaly,cosa tra le altre molto strana dato che ci sono centinaia di testimoni e parenti delle vittime, tutti plagiati dal governo azero???? non credo proprio.
Delle fonti certe ci sono e sono quelle dell’ONU con ben 4 risoluzioni del consiglio di sicurezza che definisce quella armena un’invasione territoriale che viola l’integrità territoriale di uno stato sovrano e ordina ripetutamente il ritiro delle truppe di occupazione armene. Ciò è stato sistematicamente ignorato dall’Armenia. Quindi per concludere gli armeni potranno aver avuto tutte le ragioni del mondo ma come stato devono rispettare prima di tutto il diritto internazionale alla base della comunità internazionale, poi potranno esigere la tutela dei diritti delle minoranze armene in questa regione dal governo azero, sempre nell’ambito di civili e pacifici negoziati bilaterali, mai sfociando nel conflitto armato o ancor di più nella violazione di un diritto di jus cogens come l’integrità territoriale di un altro paese.