Xuelong. Drago delle Nevi. E’ questo il nome del rompighiaccio cinese che ormai da anni assicura i collegamenti tra Shanghai e l’Antartide per conto dell’Istituto Antartico Cinese. Dopo la conclusione fruttuosa della scorsa spedizione, la trentesima in Antartide (una l’anno ogni estate antartica, per cui da novembre a marzo), anche quest’anno si attendono grandi sorprese. La Cina è ormai il solo grande paese, ad esclusione degli Stati Uniti, ad avere un programma antartico a cui partecipino centinaia di scienziati (sì, centinaia, inclusi ricercatori e scienziati di Taiwan e Thailandia, 256 per la precisione la scorsa stagione). Ora, molti paesi piccoli e grandi hanno basi stagionali e alcuni anche basi funzionanti tutto l’anno. Dalla Bulgaria, alla Germania, all’Ecuador, e ovviamente Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, etc. Da parte sua l’Italia ha una cooperazione che ormai dura da molti anni con la Francia, con la quale gestisce la base “Concordia“, e numerosi progetti e studi effettuati dalla base Mario Zucchelli. Il vantaggio della Francia sull’Italia naturalmente non è tanto a livello scientifico, giacchè la Francia di per sè a parte la base franco-italiana Concordia (che si trova pero’ nel territorio rivendicato dall’Australia) è presente “unicamente” con una base estiva e invernale gestita in maniera eccellente dall’Insitut Paul Emil Victor (leggasi Istituto Polare Francese), la Dumont d’Urville.
Il vantaggio della Francia è che addirittura da prima del 1850 rivendica un quadrante del continente antartico che separa in due parti distinte la rivendicazione australiana, e che sostanzialmente si irradia dal Polo Sud Geografico fino alla fascia costiera della Terre Adelie (i francesi avendo per primi “scoperto” e cartografato quest’area all’epoca delle grandi esplorazioni, con lo stesso Dumont d’Urville, Charcot e altri). Per almeno 5 volte l’anno l’Istituto Paul Emil Victor (in collaborazione con l’amministrazione delle Terre Australi e Antartiche Francesi, con sede a St. Pierre de la Reunion e attualmente dirette dal Prefetto Pascal Bolot) opera, in partenza da Hobart, in Tasmania, un viaggio di vettovagliamento e logistica verso la Terre Adelie. Ma mentre l’Astrolabe è un rompighiaccio relativamente modesto e in un certo senso vetusto, Xuelong è un gioiello della tecnologia moderna, che consente di percorrere senza problemi 30-40.000 miglia marine, e permette ai cinesi di restare, come lo scorso anno, ben 155 giorni nelle acque australi.
Con l’apertura di “Taishan” la Repubblica Popolare opera ora ben 4 basi antartiche, la prima delle quali operativa sin dal 1984. Sono appunto Taishan, Changcheng, Zhongshan e Kunlun. Nell’indifferenza generale è in atto una vera e propria corsa verso i ghiacci, che lascia la vecchia e stanca europa ai margini. Dopo il Far West e il Far East, gli occhi del mondo che conterà nei prossimi anni sono già puntati sul più affascinante e meno conosciuto dei continenti, verso i ghiacci del Far South. L’ultimo vertice dei Paesi aderenti al Trattato Antartico (o trattato di Washington del 1959) si è svolto a Brasilia. I cileni operano ormai voli estivi semi-regolari da Puntarenas per l’Isola di King George e da lì alla Penisola Antartica. E sempre da Puntarenas decollano gli Ilyushin diretti al Polo Sud. E si moltiplicano gli articoli accademici su studi antartici effettuati da scienziati sudafricani, indiani, coreani, giapponesi.
Da un certo punto di vista, è nostra ferma opinione, l’apporto scientifico del nostro paese alla corsa verso il “Far South” sarà europeo ( come già con ESA per lo Spazio) o non sarà. E benchè sia esotico vedere tante bandierine colorate sulla mappa del Settimo Continente, non c’è spazio per nessun europeo, nemmeno per la Germania che pure è leader con la stazione Neumayer, senza un Programma Antartico Europeo che investa cifre importanti e che inglobi i già eccellenti istituti antartici nazionali. Ancora una volta l’Italia e l’Europa forse stanno perdendo il treno a vantaggio di un Mondo Nuovo: il sogno antartico deve continuare, ma dobbiamo ricordarci che c’è un solo modo per realizzare i sogni: SVEGLIARSI.
Luca Zanni
Centro Studi Carlo Cipolla,
Port aux Français, Isole Kerguelen.
(con un caloroso ringraziamento a S.E. il Prefetto delle Terre Australi Francesi, Pascal Bolot, senza il cui aiuto e ospitalità non sarebbe stato possibile visitare questo remoto angolo di Francia d’Oltremare).
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Merci Lucas pour ce beau témoignage et cette belle réflexion, lucide informée et intelligente
Bien à toi
Philippe P.