60 mila rivolte popolari in un anno. Un Paese nel caos più totale? Macchè. È la normale dialettica democratica in Cina. Sì, proprio nel Paese in cui, secondo la narrazione atlantista, vige il più ferreo controllo autocritico. La dittatura più spietata. L’ultimo giorno dei lavori al workshop di geopolitica della Fondazione Nodo di Gordio è servito per cancellare una serie di luoghi comuni e di banalità quotidiane.
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