Così l’ha definita Michele Geraci, ex sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico. La risposta del governo alla crisi provocata dal Covid-19? “Completamente inadeguata”
Le ultime manovre annunciate dal governo italiano per aiutare lavoratori e imprese a fronteggiare la crisi provocata dal nuovo coronavirus rischiano di essere solo promesse al vento.
Il motivo principale, al netto dei numerosi ostacoli, tanto tecnici quanto burocratici, è che la maggior parte dei centinaia di miliardi promessi da Giuseppe Conte non ci sono. O meglio: esistono solo nominalmente ma difficilmente si trasformeranno i aiuti concreti. Siamo insomma di fronte a una “pura fuffa” mediatica, come l’ha definita Michele Geraci, ex sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico del primo governo Conte.
Nel corso di un’intervista rilasciata al Nodo di Gordio, Geraci affronta subito la questione di petto, sottolineando come l’impatto del coronavirus rappresenti uno di quegli choc esogeni che “alterano drammaticamente i modelli socioeconomici di un singolo Paese” e “del mondo intero”. Attenzione però, perché più che Cigno nero – come è stato definito da molti il Covid-19 – secondo Geraci ha più senso parlare di Rinoceronte grigio: “Cioè quell’animale già presente nella stanza, grande ma ignroato forse per distrazione, forse per scarse capacità analitiche”.
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