L’Italia fa parte del “Gruppo di Minsk” e in quella sede ha, a suo tempo, come primo presidente, avanzato la proposta di cercare di risolvere il contenzioso fra Baku e Erevan.
La notizia che l’Italia ha assunto, per il 2018, la Presidenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è passata praticamente sotto silenzio sui nostri media, soffocata dall’imminenza delle elezioni politiche e dal dibattito economico.
In primo piano fra quelle che la Presidenza italiana dell’Osce dovrà affrontare vi è l’ormai annosa questione del contenzioso fra Armenia e Azerbaigian a proposito del Nagorno-Karabakh. Contenzioso che risale allo sfaldamento dell’Urss, quando la comunità armena del Nagorno-Karabakh –da sempre territorio dell’Azerbaigian – chiese il trasferimento del territorio stesso all’Armenia. Una richiesta che è stata sostenuta dall’Armenia, le cui forze armate – appoggiate militarmente da attori terzi – hanno occupato non solo il Nagorno-Karabakh, ma altri sette distretti azeri, provocando l’esodo di oltre un milione di azeri; di fatto una vera e propria “pulizia etnica”, una delle tante cui, purtroppo, l’Europa ha assistito impotente all’infrangersi di quel mosaico multietnico che era l’Impero dei Soviet. Situazione che ancora perdura, vero e proprio conflitto “congelato”, che rischia periodicamente di riaccendersi; e, nonostante le numerose risoluzioni dell’Onu, i documenti di vari consessi ed enti internazionali, che deprecano l’occupazione militare e chiedono una soluzione negoziata che garantisca gli interessi di tutti e che restituisca a Baku la sua sovranità sui territori occupati, permettendo il ritorno a casa delle masse di esuli, sino ad oggi, non si è giunti ad alcun risultato. Anche perché il “Gruppo di Minsk” dell’Osce, il comitato internazionale delegato dalle Nazioni Unite per risolvere il problema, è restato sostanzialmente paralizzato dagli interessi particolari delle tre potenze che ne condividono la presidenza: Francia, Russia e Stati Uniti.
Continua la lettura dell’articolo di Andrea Marcigliano Senior fellow del think tank “Il Nodo di Gordio” su:> http://www.ilgiornale.it/news/mondo/l-italia-all-osce-speranze-e-prospettive-futuro-caucaso-1483746.html