Quante paure scatena la Cina? Tante, forse troppe. Eppure basterebbe fermarsi a riflettere e ragionare con freddezza e razionalità. Il gigante asiatico è certamente invasivo e a volte scomodo ma è e resta un interlocutore centrale nel sistema mondo e un protagonista assoluto del nuovo assetto multipolare. Dunque con Pechino, piaccia o meno, bisogna discutere con franchezza e lungimiranza. Sempre alla luce degli interessi nazionali ma senza timori e, soprattutto, senza subalternità di sorta.
Su queste coordinate venerdì 15 settembre alle ore 15.00 presso la Sala Depero del Grand’Hotel Trento (Piazza Dante, 20 –Trento) il think tank internazionale “Il Nodo di Gordio” ha promosso l’evento “La Muraglia Infinita. Prospettive e fantasmi lungo la Via della Seta” con la partecipazione dell’economista Michele Geraci, già Sottosegretario allo Sviluppo economico del governo primo governo Conte, Gianni Alemanno, portavoce del “Forum per l’indipendenza italiana”, Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare e Mirko Bisesti, Assessore della Lega alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento.
“Non conosciamo ancora i dettagli delle intese tra il Ministro Tajani e i suoi omologhi cinesi — ha commentato Alemanno —, ma credo che la decisione del Governo Meloni di cancellare l’accordo con Pechino sulla Via della Seta sia un grave errore, che svantaggerà notevolmente le piccole e medie imprese italiane e lo sviluppo logistico del nostro Paese. Parlarne con Marco Rizzo e con esponenti della Lega sarà molto importante per diffondere la consapevolezza che l’Italia, per tornare a crescere, deve muoversi nell’ottica di un mondo multipolare e non solo all’interno del vecchio contesto atlantico.”
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