Anno 3 – Numero 3 , Maggio 2014
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Europa, ancora l’Europa, sempre l’Europa. È il Vecchio continente che, per l’ennesima volta dalla nascita dell’Unione Europea, viene additato come il fallimentare “non-protagonista” del panorama geopolitico internazionale. L’Europa debole, l’Europa kantiana, l’Europa-Venere per dirla alla Robert Kagan e, infine, l’Europa sonnambula. Sempre e comunque marginale nelle decisioni che contano a livello globale. Troppo spesso messa sotto schiaffo per aver vivacchiato all’ombra dell’ingombrante ombrello di Washington, ancora in preda ad un surreale panico da “giovane promessa” nel complesso scacchiere mondiale, muta e chiusa nel suo colpevole silenzio sulla gestione delle crisi che sono esplose ai suoi confini orientali, che hanno travolto i Paesi dirimpettai affacciati sulle coste del Mediterraneo e in quel ginepraio che è da sempre il vicino Medioriente. […]