Ultimamente, non passa giorno senza leggere di azioni eclatanti da parte di gruppi terroristici in giro per il mondo, a partire dall’Iraq/Siria al Pakistan e Nigeria e persino in Australia, e domani chissà dove altro. Nel giro di pochissimi giorni ci sono state immani tragedie tutte legate alle attività terroristiche di gruppi, operanti con diversi nomi, ma con l’unico obiettivo di seminare terrore, in nome di un fanatismo islamico da cui la stragrande maggioranza dei musulmani prende le distanze.
Gli innumerevoli crimini commessi dall’ISIS in Iraq e Siria, per citarne uno in particolare, quello delle migliaia di uomini della minoranza Yazidi in Iraq uccisi a sangue freddo dagli jihadisti dello stato islamico nel mese di agosto. Le circa 5-7.000 donne, secondo il Telegraph, detenute in centri di detenzione improvvisati, dove sono state portate e vendute come schiave o date agli jihadisti come concubine. Solo nella città di Tal Afar si pensa fossero tenuti circa 3.500 tra donne e bambini in cinque centri di detenzione.
Solo dal mese scorso, il gruppo terroristico denominato al-Shabaab, operante prevalentemente nel Corno d’Africa, ha ucciso circa 64 persone nella regione di Mandera nel nord-est del Kenya al confine con la Somalia.
In quanto ad atrocità questa settimana sicuramente non è sicuramente da meno. Partendo dal 16 dicembre quando in Australia l’azione da parte di un uomo armato (terrorista solitario) ha seminato terrore entrando in una cioccolateria di Sydney e tenendo in ostaggio per 16 ore diverse persone. La polizia è intervenuta e nel corso dell’operazione tre persone sono rimaste uccise, tra cui il sequestratore, e altre sono state ferite.
Il giorno dopo, il 17 dicembre, a Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan, decine di persone, molti dei quali bambini, sono stati uccisi in un attacco avvenuto in una scuola frequentata da familiari di militari pakistani. Uomini armati, talebani, avrebbero scavalcato le mura del complesso della scuola e iniziato a sparare, uccidendo 141 bambini e parte del personale, in uno dei peggiori assalti della storia recente del Paese. Secondo alcune fonti l’attacco è stato portato in rappresaglia ad una offensiva militare condotta dall’esercito pakistano.
Il 18 dicembre si ha avuto notizia che in un remoto villaggio nel nord-est della Nigeria, Gumsuri, alcuni militanti, presumibilmente, appartenenti al gruppo terroristico Boko Haram avrebbe sequestrato almeno 100 persone tra giovani uomini, donne e bambini e uccidendo almeno 33 persone. L’attacco sarebbe avvenuto domenica 14 dicembre ma la notizia è stata diffusa solo quattro giorni dopo, quando i sopravvissuti hanno raggiunto la città di Maiduguri.
Questa successione di attacchi perpetrati ai danni di civili indifesi farebbero quasi pensare ad un “gioco” tra gruppi terroristici, a chi riesce ad essere più spietato, scuotendo l’opinione pubblica con le proprie folli gesta, facendo parlare di sé per la crudeltà su dei poveri innocenti, ad una “gara” a chi compare di più su tutte le testate giornalistiche del mondo esercitando soprattutto un impatto psicologico di massa. Perché il terrorismo conosce molto bene come usare questo strumento.
A questo punto c’è da chiedersi chi sarà il prossimo carnefice? Appartenente a quale gruppo terroristico? In nome di quale ideale?
…Who will be the next butcher?
Elvio Rotondo
Country Analyst