Agosto 1998. Nairobi. Un attentato contro le ambasciate statunitensi. L’inizio della crociata jihadista nell’Africa sub-sahariana. Venti anni di violenze raccontati da Marco Cochi nel libro “Tutto cominciò a Nairobi”. Dai termini di arruolamento agli intricati rapporti tra le organizzazioni.
«Da quanto ho potuto constatare, al-Qaeda oggi è l’organizzazione terroristica che ha acquisito il controllo territoriale più vasto e ramificato nel continente africano». Nel suo ultimo libro “Tutto cominciò a Nairobi – Come al-Qaeda è diventata la più potente rete jihadista dell’Africa”, il giornalista Marco Cochi ripercorre l’evoluzione nell’Africa sub-sahariana dell’organizzazione fondata da Osama bin Laden, analizzando i rapporti intrattenuti con i tre principali gruppi attivi nella regione: al–Shabaab in Somalia, Boko Haram in Nigeria e il Gruppo per il sostegno all’Islam e ai musulmani (GSIM) nel Sahel occidentale. Cochi, che è anche analista per il think tank Il Nodo di Gordio e docente presso la Link Campus University, parte dagli attentati compiuti nell’agosto del 1998 contro le ambasciate statunitensi di Nairobi e Dar es Salaam per articolare il suo libro attraverso vent’anni di violenze che hanno insanguinato la regione. Il giornalista ricostruisce con precisione l’intricata rete di relazioni tra i vari gruppi, spiegando nel dettaglio i delicati equilibri che regolano i contatti con la “casa madre” al-Qaeda.
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