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[Resoconto] “Il Multiculturalismo Azerbaigiano e l’Albania Caucasica: gli Udi”

by Antonciro Cozzi
5 Maggio 2015
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Conferenza del 21 Aprile 2015,
Roma

Presso l’Università Salesiana di Roma si è tenuta la Conferenza dal titolo “Il Multiculturalismo Azerbaigiano e l’Albania Caucasica: gli Udi”. L’Albania è una regione storica dell’Azerbaigian di antica cristianizzazione. Grazie all’intensa attività di evangelizzazione dell’Apostolo Bartolomeo, ivi martirizzato, e di Taddeo, questo lembo di Caucaso, che fa adesso parte della Repubblica dell’Azerbaigian, conserva nel suo territorio le vestigia di numerose Chiese Albane, testimonianza della prima cristianizzazione. Strutture di mirabile bellezza e di indubbio pregio architettonico. Nel “caleidoscopico” multi culturalismo” azerbaigiano, gli Udi hanno senza dubbio ricoperto un ruolo di fondamentale importanza opponendosi, loro soli, all’inclusione della Chiesa Albana Azera in quella Armena.

La Conferenza si è articolata in tre panel. Nel primo, dal titolo “La situazione multiculturale nell’Azerbaigian contemporaneo”, è stato trattato l’aspetto della tolleranza religiosa in Azerbaigian. Il primo relatore è stato Padre Luciano La Rivera, scrittore de “La Civiltà Cattolica”, rivista della Compagnia di Gesù, che ha illustrato l’Agenda ONU post 2015, trattando i vari progetti sviluppati su tale piattaforma per la convivenza interreligiosa.

Successivamente è intervenuto Kamal Abdullayev, Professore membro dell’Accademia Nazionale dell’Azerbaijan, consigliere di stato per gli affari interetnici, culturali e interreligiosi. Il professore ha elencato tutte le politiche di comune convivenza, portate avanti dallo Stato azero, tra i numerosi gruppi etnici presenti in Azerbaijan. Ha preso poi la parola il Reverendo Padre Aleksiy Nikonorov, della Chiesa Ortodossa Russa ed autore del libro “Storia del Cristianesimo nell’Albania Caucasica”, che ha dissertato su come le comunità cristiano ortodosso e cattolico romana convivano liberamente nello Stato azero.

Victor Magiar, consigliere dell’ Unione delle Comunità Ebraiche italiane, ha analizzato i vari modelli d’integrazione etnico-religiosa proponendo come esempio positivo quello francese. L’Imam Yahya Pallavicini, ambasciatore ISESCO per il dialogo tra le civiltà, ha concluso il primo panel parlando di come già i Musulmani europei abbiano sviluppato e sperimentato modelli di coesione religiosa.

Il secondo panel dal titolo “Le origini spirituali del multiculturalismo azerbaigiano (gli Udi)”, verteva sull’analisi storica dell’avvento della religione cristiana nel Caucaso. Ad aprirlo è stata Farida Mammadova, dottore in Storia, membro corrispondente dell’ANAS, che ha parlato delle radici della tolleranza in Azerbaigian, soffermandosi sulla complessa eterogeneità storica della società azera. Successivamente è intervenuto il Professore Franco Cardini, ordinario presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane, che ha evidenziato l’importanza strategica e culturale del Caucaso come cerniera tra Occidente e Oriente.

Angelo Iacovella, docente di lingua e letteratura araba presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, ha illustrato come l’Islam in Azerbaigian sia stato fortemente inclusivo e tollerante. Angelo Mecca, ricercatore dell’Università di Potenza, esperto di civiltà bizantina, ha spiegato come la cultura bizantina abbia influenzato l’avvento della cristianizzazione azera.

A concludere il secondo panel sono stati Mahabbat Pashayeva, che ha parlato delle tracce e dei culti solari e della natura, precristiani, in Azerbaigian, Farda Asadov che ha trattato della fondazione di Chola, la prima città dell’Albania Caucasica e infine Ulviyya Hajiyeva che con il suo intervento dal titolo “l’Eredità della Chiesa Apostolica Albana” ha anticipato l’argomento del terzo panel.

Il terzo e ultimo panel dal titolo “I successori dell’Albania caucasica: gli Udi”, ha avuto come moderatore Artyom Kuranov, rappresentante della Comunità degli Udi di Mosca. Il primo ad intervenire è stato Robert Mobili, senior research fellow della Facoltà di Geologia dell’Università Statale di Baku e capo della Comunità Religiosa Cristiana degli Udi-Albani, che ha mostrato, con una splendida iconografia, la quotidianità della comunità Udi in Azerbaigian, proponendo i diversi modi per rilanciare la Chiesa degli Udi.

Ermanno Visintainer, presidente del Centro studi Vox Populi, ha fatto un’interessante disamina dei turcismi, la presenza di parole turche nei canoni della liturgia degli Udi, analizzando diversi scritti, tra i quali il Vangelo di Luca in lingua Udi.

Maria Gelimson, dottorando presso l’Università di Cambridge, ha illustrato anche lei con fotografie, la quotidianità delle Comunità Udi della Russia, di come abbiano conservato intatti i propri usi e la propria lingua. Paolo Zammatteo, architetto e critico d’arte, ha parlato, con il supporto di interessanti foto, di come le vecchie e le nuove architetture racchiudano nel loro interno un ricco simbolismo della storia Azera. La Conferenza è stata aperta e chiusa da Azad Mammadov, direttore esecutivo del Centro Internazionale Multiculturale di Baku.

 

Tags: azerbaigian
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