La crisi ucraina non accenna a diminuire, anzi, gli scontri tra miliziani filorussi e le truppe ucraine si fanno sempre più cruenti nell’est del paese. La pressione della Russia è percepibile più che mai, con i 40.000 soldati impegnati nelle esercitazioni a ridosso del confine con l’Ucraina. La NATO, alla luce di quanto avvenuto recentemente in Crimea, e nell’est dell’Ucraina, fa sapere che un piano d’intervento militare nella crisi non è pianificato, poiché l’Ucraina non fa parte della NATO. Tuttavia, avrebbe annunciato l’invio di più navi, aerei e truppe nell’Europa dell’est per rassicurare i membri dell’Alleanza, in particolare i Paesi delle Repubbliche baltiche, preoccupati per l’annessione della Crimea.
Molti paesi europei, con l’invio di forze, contribuiscono a rassicurare gli alleati a ridosso della zona di crisi. La Francia, è uno di questi, il cui Ministero della Difesa ha confermato, il 24 aprile 2014, l’invio di 4 caccia “Dassault Rafale” in Polonia. Gli aerei arriveranno alla base di Malbork, situata sulla costa baltica della Polonia, alla fine del mese di aprile. Gli equipaggi saranno formati da personale proveniente dall’EC/71 “Provence” di stanza a Saint-Dizier e dall’EC-2/302 “Normandie-Niemen” di stanza a Mont-de-Marsan.
Secondo la rivista IHS Jane’s, funzionari della NATO, in precedenza, avevano dichiarato che gli aerei francesi non sarebbero stati coinvolti nelle “air policing missions”3 (difesa dello spazio aereo), bensì nell’assistenza all’addestramento, mentre il Ministero della Difesa francese ha invece precisato che gli aerei saranno schierati nella “postura difensiva”.
Con il trasferimento dei quattro caccia francesi alla base aerea di Malbork lo stesso numero di aerei di MIG-29 “Fulcrum” polacchi sarà, in seguito, dislocato presso la base aerea di Siauliai in Lituania come parte della missione “NATO Policing mission”. La missione guidata dalla Polonia in Lituania sarà rinforzata da quattro caccia Eurofighter Typhoons presso la base di Siauliai e quattro caccia danesi F-16 Fighting Falcons operanti sulla base aerea di Amari in Estonia.
L’aeronautica degli Stati Uniti rischiererà i dieci caccia Boeing F-15 Eagle e un Boeing KC-135 tanker (rifornitore), già in missione nel baltico, presso la base di Lakenheath in Gran Bretagna; mentre manterrà dodici F-16 in Romania (non si conoscono ancora le date di rientro presso la loro base in Germania).
In seguito allo schieramento degli aerei danesi, francesi, polacchi, inglesi e americani, i canadesi avrebbero annunciato, il 17 aprile 2014, l’invio di sei Boeing CF-18 Hornet in Polonia (non sono note le date), mentre i cechi offrirebbero 4 Saab Gripens per assistere, su richiesta, qualsiasi paese della regione. Inoltre, la Svezia avrebbe inviato due Gripens in Lituania nei primi giorni del mese di aprile per addestramento, mentre la Germania avrebbe offerto sei Typhoons per rinforzare i quattro caccia F-16 portoghesi impegnati nel Baltico, nella rotazione del “air policing”, dal primo settembre 2014.
Tuttavia, la NATO fa sapere che deciderà a tempo debito se proseguire, con una maggiore presenza, nell’ambito della “air policing” nella regione.
Gli Stati Uniti, oltre a contribuire con gli aerei, invieranno anche truppe in Polonia e negli stati baltici per una serie di esercitazioni bilaterali che si terranno nei prossimi mesi. Inizialmente ci sarà una presenza di 600 soldati. Tra questi, saranno presenti anche i 150 paracadutisti della 173ma Brigata aviotrasportata, di stanza a Vicenza, secondo quanto riportato dal giornale “Voice of America”.
Per il portavoce del Pentagono, Contrammiraglio Kirby, il messaggio, delle attività esercitative, rivolto ai quattro paesi coinvolti (Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia) è molto esplicito: ovvero, “gli Stati Uniti sono molto seri sui suoi obblighi ai sensi dell’articolo 5 della NATO4, anche se queste non sono esercitazioni NATO”.
Anche la Gran Bretagna prenderà parte a un’esercitazione multinazionale, con 100 soldati, in Estonia, secondo fonti BBC News.
Oltre agli aerei, l’Alleanza starebbe inviando parte della sua forza navale di reazione rapida nel mar Baltico allo scopo di incrementare la difesa degli alleati europei come risposta alla crisi in Ucraina. Il gruppo navale sarebbe formato da cinque piccole navi – quattro cacciamine e una nave di supporto – sarà inviato nel mar Baltico prossimamente e ci resterà per il prossimo futuro, fanno sapere dal Comando navale della NATO.
Le navi della Norvegia, Olanda, Belgio e Estonia compongono uno dei quattro gruppi navali che l’Alleanza ha a disposizione come Forza di Reazione Rapida.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, Reuters, la NATO prevede di aumentare le difese attraverso una serie di schieramenti temporanei di forze militari e di esercitazioni, ma finora, ha evitato la costituzione di nuove basi permanenti nell’est, come avrebbe voluto la Polonia.
Da parte russa fanno sapere che il dispiegamento di forze rilevanti della NATO in Europa orientale, vicino alla Russia, violerebbe la legge del 1997 del “Founding act”, un accordo di cooperazione tra Mosca e l’Alleanza.
La NATO, nonostante la sospensione di tutte le forme di cooperazione, militare e civile con la Russia, decisa dai Ministri degli Esteri dei paesi dell’Alleanza, riunitisi il giorno 1 aprile a Bruxelles, ha dato mandato al Comando Militare (Saceur) di fare piani per rinforzare la risposta di autodifesa nei Paesi Baltici ed est-europei, ma continueranno comunque a lavorare per raggiungere una soluzione politica e diplomatica che rispetti il diritto internazionale.
Elvio Rotondo
Country Analyst
1 EC 1/7 (Escadron de Chasse) squadrone di caccia “Provence” è un’unità da combattimento dell’aeronautica francese di stanza a Sait-Dizier – Robinson Air Base. E’ stata la prima unità a volare con il “Rafale” nel 2006.
2 EC 2/30 (Escadron de Chasse) squadrone di caccia, più tardi reggimento (di 3 squadroni) dell’Aeronautica francese. Nel 2005, l’unità conosciuta come 1/30 volava con Dassault Mirage F1 CT. La squadriglia si dissolse nel 2010 per riorganizzarsi e ricrearsi nel 2011 in vista del passaggio agli aerei della Dassault Rafale.
3 La NATO Air Policing è la gestione da parte della NATO degli spazi aerei di paesi membri o legati da accordi di difesa non dotati di una propria aeronautica militare. La NATO Baltic Air Policing Mission è iniziata nel 2004 ed è stata rinnovata una prima volta del 2010 e poi una seconda volta nel 2012 fino al 2018. Finora molte sono le nazioni che a rotazione hanno preso in carico la difesa aerea del baltico, tra le quali ricordiamo Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Turchia, Danimarca. (fonte: Aviation report)
4 l’art. 5 recita: « Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell’area Nord Atlantica.