Pier Francesco Guarguaglini è stato per quasi dieci anni Presidente di Finmeccanica e con un’esperienza nel settore dello Spazio di alcuni decenni.
Pubblichiamo qui alcune anticipazioni dell’intervista che ci ha rilasciato per il “Nodo di Gordio”.
Quale ruolo può giocare l’Italia nella geopolitica dello spazio?
L’Italia è stata, indiscutibilmente, uno dei primi Paesi ad entrare nel settore dello Spazio. Ha ricoperto un ruolo importante quando si è trattato di costituire l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’Italia è, infatti, in prima fila in questo settore e tra i 3 più importanti Paesi europei, insieme a Francia e Germania. A tutt’oggi si colloca tra le prime 5-6 a livello mondiale, comprendendo i nuovi attori come la Cina.
Tuttavia, col fatto che i finanziamenti nel settore dello spazio stanno calando, l’Italia ha perso qualche posizione rispetto al passato ma rimane sempre fondamentale il suo contributo nel mondo della conoscenza.
In questo senso se il nostro Paese vuole continuare a giocare un ruolo cruciale, spetta al Governo garantire i mezzi necessari per dare continuità ai programmi spaziali.
Ci sono forze private italiane pronte ad investire?
Questo è un settore strategico per l’Italia che deve essere sostenuto dal Governo. Non vedo all’orizzonte forze private pronte a sostenere le attività legate allo Spazio.
Quali i vantaggi di nuove relazioni con i Paesi che emergono nel settore, come il Kazakhstan?
Mi sono sempre battuto perché si andasse a cercare questi Paesi emergenti che vogliono giocare un ruolo importante nel settore dello Spazio, con l’obiettivo di trovare insieme a loro programmi di collaborazione.
Uno di questi Paesi è il Kazakhstan. È uno Stato che ha dimostrato interesse in questa direzione, ha risorse per poter sostenere progetti importanti e desidera accrescere il proprio patrimonio tecnologico. Ecco perché andrebbero intavolati con loro progetti e programmi da sviluppare in comune.
Quali sono gli altri Paesi emergenti nel settore spaziale? L’Iran per esempio?
Più che nello spazio, l’Iran è ben posizionato nel settore dell’energia nucleare e in quello della missilistica.
Ma anche il Giappone non si può inserire nel novero delle potenze nel settore dello Spazio.
Indubbiamente gli Stati Uniti sono il Paese più all’avanguardia, dopo vengono l’Europa, la Russia la Cina, la Turchia o Israele.
La professionalità dei lavoratori italiani del settore è davvero riconosciuta o è un mito che autoalimentiamo?
Sicuramente si. Viene da lontano: i nostri tecnici e ingegneri, ma anche il management e i programmi realizzati sono di elevata qualità, così come siamo ben considerati per la capacità di realizzare produzioni complesse.
[Intervista più ampia nel prossimo numero della versione cartacea de “Il Nodo di Gordio”]