Si è svolta, dal 19 al 21 maggio 2015, la 10^ esposizione marittima internazionale “IMDEX Asia 2015” (International Maritime Defence Exhibition), la principale del suo genere per quanto riguarda la difesa e la sicurezza del settore marittimo mondiale. La mostra ha avuto luogo la prima volta nel 1997 e da allora viene organizzata ogni due anni. Include una serie di conferenze strategiche ed esposizioni di navi da guerra che permettono ai partecipanti di tenere il passo con gli ultimi sviluppi nel settore della sicurezza navale e marittima e affrontare le sfide future.
Una dei protagonisti dell’esposizione è stata la tecnologia senza pilota considerata di vitale importanza in quanto svolge un ruolo cruciale per la difesa marittima. L’ampliamento dell’utilizzo dei veicoli senza pilota sulle navi sarà un potenziale per un ulteriore progresso nel campo della difesa navale poiché utilizzati sia in aria che sott’acqua.
All’evento, quest’anno, hanno partecipato complessivamente 180 aziende da 28 paesi e 20 navi da guerra provenienti da 12 paesi: Australia (HMAS Perth), Bangladesh (BNS Dhaleshwari), Brunei (KDB Darussalam), Cina (CNS Yulin), India (INS Satpura and INS Kamorta), Indonesia (una fregata e una motovedetta), Corea del Sud (ROKS Incheon), Malesia (KD Lekir), Oman (Al-Ofouq-class pattugliatore costruito da ST Marine di Singapore), Russia (Ammiraglio Panteleyev, Pechenga e SB-522), Tailandia (HTMS Krabi and P.G.M. 113), Stati Uniti (USS Fort Worth, USS Mustin and 1 sottomarino) e una motovedetta della polizia di Singapore (Mako Shark). Alla manifestazione hanno preso parte 9 navi e 5 paesi in più rispetto a quella organizzata due anni fa. La Cina, presente con la fregata missilistica Yulin, partecipa anche a un’esercitazione navale multilaterale ospitata dal Western Pacific Naval Symposium, così come a un’esercitazione marittima congiunta sino-Singapore.
Secondo “AMI International” (gruppo specializzato nel settore delle industrie navali) i Paesi della regione Asia-Pacifico potrebbero spendere circa 200 miliardi di dollari per acquisti di nuove navi e sottomarini entro il 2032. Il Sud-Est asiatico, in particolare, è destinato a spendere più di 25 miliardi di dollari in nuove navi da guerra entro il 2031, con pattugliatori, fregate e mezzi anfibi che costituiscono il gruppo principale dei futuri nuovi progetti navali nella regione. Tali investimenti sarebbero in linea con la crescita economica e il programma di acquisti per meglio equipaggiare le loro forze.
L’evento costituisce un’importante e valida piattaforma per i Paesi di questa regione per aggiornarsi sulle più recenti tecnologie e per la possibilità di forgiare le partnership con i principali attori delle marine, dei governi e dell’industria.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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