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Polemiche sull’ingresso nello spazio aereo sudcoreano da parte di un aereo russo

by Elvio Rotondo
25 Luglio 2019
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Russian A-50 ARCHIVE CREDIT RUSSIAN MOD

Molte polemiche sono seguite all’ingresso da parte di un aereo russo A-50 nello spazio aereo sudcoreano, nelle vicinanze delle isole Dokdo, contese tra Giappone e Corea del Sud. Seoul aveva dichiarato di aver risposto con lo scramble da parte di caccia F-15K e F-16K. Alla prima infiltrazione sarebbero stati lanciati 10 razzi e sparati 80 colpi mentre alla seconda infiltrazione Seoul avrebbe risposto con altri 10 razzi e altri 280 colpi.

Il 23 luglio, aerei russi e cinesi si trovavano nell’area per svolgere un’attività di pattugliamento congiunto a lungo raggio,il primo del genere mai compiuto. L’attività di due bombardieri strategici russi Tu-95 e due bombardieri cinesi H-6, supportati da un aereo russo A-50 di “early warning” e dalla sua controparte cinese, un KJ-2000, segna un notevole aumento della cooperazione militare tra Pechino e Mosca.

Mosca avrebbe corso un rischio enorme nel Mar del Giappone nel momento in cui un aereo radar russo di “early warning” (disarmato) è penetrato nello spazio aereo sudcoreano, riconosciuto a livello internazionale. Inizialmente, i russi hanno affermato di non aver violato lo spazio aereo della Corea del Sud, ma successivamente, hanno affermato che l’intrusione era involontaria ed era causata da un guasto tecnico, un “malfunzionamento” sul radar del loro aereo. Alla fine, i russi, secondo alcune fonti, si sarebbero scusati, esprimendo “profondo rammarico” per l’incidente. Scuse smentite da parte dell’Ambasciata russa a Seoul. Inoltre, il ministero della Difesa della Corea del Sud ha dichiarato che dopo aver inizialmente ammesso un possibile errore ed aver espresso rammarico, il giorno 24 luglio i funzionari russi hanno inviato alla Corea del Sud un documento ufficiale attestante che il loro velivolo non aveva violato lo spazio aereo.

La violazione dello spazio aereo sarebbe avvenuta, secondo la difesa sudcoreana, sull’isola di Dokdo – controllata da Seoul e rivendicata sia dalla Corea del Sud che dal Giappone, che la chiama Takeshima –

Separatamente, il Giappone, che aveva fatto alzare aerei da combattimento per intercettare gli aerei russi e cinesi, ha presentato una denuncia alla Corea del Sud e alla Russia per l’incidente, ha detto il Segretario generale del governo, Yoshihide Suga.

Tokyo ha criticato la Corea del Sud per aver intrapreso un’azione contro un aereo russo in quello che il Giappone considera il suo spazio aereo. “Alla luce della posizione del Giappone in merito alla sovranità su Takeshima, il fatto che l’aereo militare sudcoreano abbia sparato colpi di avvertimento è totalmente inaccettabile ed estremamente deplorevole”,ha detto Suga ai giornalisti.

Le isole Dokdo, Takeshima in giapponese, sono poco più che una serie di scogli, situate a circa 200 chilometri dalle coste giapponesi e da quelle coreane. Il numero complessivo delle Dokdo si aggira su una novantina di isole, ma solo due fra queste hanno una dimensione degne di nota: il resto sono piccoli scogli. I due isolotti principali, Dongdo e Seodo, sono due colline (alte meno di 200 metri) praticamente disabitate. I legami tra Seoul e Tokyo non sono dei migliori per questioni storiche, derivanti dall’annessione giapponese della penisola coreana conclusasi nel 1945 e ancora attuali.

Ne è dimostrazione la notizia, secondo fonti stampa, che il Giappone avrebbe intenzione di rimuovere la Corea del Sud dalla sua “lista bianca” di paesi con un trattamento commerciale preferenziale, cosa che potrebbe mettere in pericolo l’alleanza tra Corea, Giappone e Stati Uniti e minacciare la sicurezza regionale nel nord-est asiatico. La mossa del Giappone potrebbe essere stata presa a seguito di una sentenza dello scorso anno emessa da un tribunale sudcoreano secondo cui le compagnie giapponesi dovrebbero pagare un risarcimento ai sudcoreani che furono costretti a lavorare in fabbriche giapponesi durante l’occupazione giapponese della penisola coreana dal 1910 al 1945.

Per i coreani, questa situazione ha alimentato il sentimento anti-giapponese portandoli a boicottare i prodotti giapponesi. Il Giappone è una delle principali destinazioni di viaggio per i coreani, con circa 7,5 milioni di visitatori l’anno scorso. La disputa commerciale ha quindi avuto un impatto, poiché le prenotazioni per il Giappone sarebbero diminuite del 50%.

Che sia stato un caso, la violazione dello spazio aereo sul gruppo di isolotti, contesi da Corea del Sud e Giappone, o una violazione intenzionale per rendere ancora più difficile i rapporti dei due alleati strategici degli Stati Uniti nella regione?

Perché l’A-50U ha deviato dall’operazione sul Mare del Giappone per entrare due volte nello spazio aereo della Corea del Sud?

Secondo Stephen Bryen, Senior Fellow del think tank “Il Nodo di Gordio”, il motivo della doppia intrusione da parte degli aerei di sorveglianza disarmati della Russia potrebbe essere stata quella di inviare un messaggio ai sudcoreani per aver fatto volare gli F-15 e F-16 nelle vicinanze di aerei russi e cinesi, considerandolo inaccettabile.

Ma la Corea del Sud aveva tutto il diritto di essere allarmata da un’operazione militare nella sua ADIZ. La Corea del Sud ha correttamente compreso che l’operazione russo-cinese con aerei di sorveglianza e bombardieri che trasportavano missili da crociera e con capacità di armi nucleari era estremamente pericolosa e rappresentava un gioco di potere delle due grandi potenze per intimidire la Corea del Sud e il Giappone operando nelle loro aree ADIZ.

Quando i sudcoreani sono apparsi in forza, i russi hanno colto l’occasione e spostando il velivolo di sorveglianza disarmato, due volte nello spazio aereo territoriale della Corea del Sud come una sorta di contro-avvertimento. Se questa è la spiegazione giusta, l’azione è stata sia illegale ai sensi del diritto internazionale che inutilmente provocatoria e avrebbe potuto provocare l’abbattimento dell’aereo russo disarmato.

Proprio come i russi e i cinesi potevano affermare di operare legalmente nell’ADIZ sudcoreana, allo stesso modo i sudcoreani potevano far operare i loro aerei da combattimento nel proprio ADIZ “legalmente”. L’azzardo della Russia nel penetrare nello spazio aereo territoriale della Corea del Sud non è stato un incidente o causato da un difetto tecnico. Se i leader militari e civili della Russia pensavano di esercitare il loro potere senza conseguenze, forse hanno imparato la lezione. La Corea del Sud ha lanciato un forte avviso: non starà a guardare e subire l’intimidazione di Russia o Cina, e proteggerà il suo territorio con determinazione.

 

Elvio Rotondo

Country Analyst del think tank “Il Nodo di Gordio”

Tags: A-50ADIZcinaCorea del SudDokdoGiapponeRussia
Elvio Rotondo

Elvio Rotondo

Nato a Cassino il 16 dicembre 1961, militare in congedo, laureato in scienze organizzative e gestionali presso l’Università degli studi La Tuscia di Viterbo, si è arruolato nell’Esercito Italiano nel 1978 prestando servizio in diversi reparti sul territorio nazionale. Nel corso della carriera militare si è occupato prevalentemente di Guerra Elettronica, di Intelligence e di Cooperazione Civile-Militare. Ha prestato servizio inoltre presso l’Ambasciata d’Italia di Seoul (Ufficio dell’Addetto Militare) e in ambito multinazionale presso il Multinational Cimic Group. Tra i molti corsi previsti per il proprio incarico, ha frequentato: NATO Intelligence Course, NATO Open Source Intel Course, NATO Intel Analyst Course, NATO Tactical CIMIC Course. È conoscitore della lingua inglese, russa, persiano farsi. In ambito internazionale ha preso parte alle operazioni NATO nei Balcani. Nel 2014 è stato collocato nella riserva. Collabora con il Think Tank Il Nodo di Gordio dal 2013 in qualità di Country Analyst. Autore del Blog 38esimoparallelo.com. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su: “Il Giornale.it. “Affari Internazionali”; “Geopolitical Review”; “L’Opinione”; “Geopolitica.info”; “Analisi Difesa”.

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