Giappone e Corea del Sud hanno deciso di estendere il sistema di comunicazione di emergenza tra i loro ministeri della difesa, con l’aggiunta di una nuova linea diretta tra i rispettivi Ministri, probabilmente in risposta alle recenti provocazioni da parte della Corea del Nord.
La tensione è elevata nella regione, soprattutto dall’inizio di gennaio, quando la Corea del Nord ha condotto il quarto test nucleare, seguito da un lancio di un satellite e vari test missilistici, l’ultimo lo scorso martedì ma fallito.
Il Generale Nakatani, Ministro della Difesa giapponese, ha dichiarato ai giornalisti, durante il forum sulla sicurezza regionale a Singapore, che utilizzeranno le linee dirette per le comunicazioni di emergenza, come ad esempio in caso di lancio di un missile. Nakatani ha dichiarato che i colloqui continueranno sulla condivisione e controllo di informazioni sensibili sui programmi nucleari e missilistici di Pyongyang.
Secondo quanto riportato dall’agenzia sudcoreana Yonhap, Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno concordato di intensificare proprio la cooperazione trilaterale come risposta alle minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord. Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Ashton Carter, i suoi omologhi della Corea del Sud, Han Min Koo, e del Giappone, Gen Nakatani, si sono detti d’accordo, in un incontro trilaterale che “i partner devono affrontare sfide comuni, tra cui minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord”.
Attualmente, nell’ambito degli accordi tra i paesi, la Corea del Sud passerebbe informazioni rilevanti agli Stati Uniti, con cui Seoul ha già un patto giuridicamente vincolante per condividere e salvaguardare l’intelligence chiamato General Security of Military Information Agreement (GSOMIA). Gli Stati Uniti hanno lo stesso accordo con il Giappone e quindi le informazioni in condivisione arriverebbero da Seoul a Tokyo tramite gli Stati Uniti e viceversa.
Alcuni sud-coreani hanno espresso perplessità sulla firma di un patto di sicurezza con il Giappone, poiché ancora risentiti per il ruolo coloniale dei nipponici nei confronti della Corea del Sud. Oltre alle questioni storiche, derivanti dall’annessione giapponese della penisola coreana conclusasi nel 1945, i legami non sono dei migliori a causa di una disputa territoriale su un gruppo di isolotti.
Le isole Dokdo, Takeshima in giapponese, sono poco più che una serie di scogli, situate a circa 200 chilometri dalle coste giapponesi e da quelle coreane. Il numero complessivo delle Dokdo si aggira su una novantina di isole, ma solo due fra queste hanno una dimensione degna di nota: il resto sono piccoli scogli. I due isolotti principali, Dongdo e Seodo, sono due colline (alte meno di 200 metri) praticamente disabitate.
Durante il meeting i capi della difesa dei tre paesi hanno discusso anche della prossima esercitazione congiunta denominata RIMPAC (Rim of the Pacific Exercise) che si terrà alle Hawaii, prevista dal 30 giugno al 4 agosto.
Il Rimpac si svolge ogni due anni dal 1971, quest’anno per la prima volta anche la Marina militare italiana farà rotta sul Pacifico. Il numero di nazioni coinvolte salirà così a 27. Con la RIMPAC il comando del Pacifico della US Navy cerca di rafforzare la interoperabilità tra le forze armate dell’area del Pacifico per raggiungere una stabilità in quell’area, con beneficio delle nazioni partecipanti.
L’alleanza tra Seoul, Tokyo e Washington, con le relative iniziative anche militari, resta sicuramente un deterrente importante ai fini della sicurezza e la pace regionale, soprattutto alla luce delle recenti provocazioni di Pyongyang.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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