La richiesta dell’ONU di una tregua d’armi generalizzata, universale per via della pandemia è la riprova di come il Palazzo di Vetro viva fuori dalla realtà. E i suoi burocrati non conoscano la storia.
Le grandi epidemie del passato non hanno mai posto fine alle guerre. Le hanno sempre accompagnate – si rilegga il Manzoni – rinfocolate. Fomentate. E questa non mi sembra diversa dalle precedenti.
Apriamo gli occhi, smettiamo di contemplare il nostro ombelico, come ha scritto Augusto Grandi su Electomag. E guardiamo alla scena mondiale. Nessuna guerra in corso si sta fermando. Siria, Yemen… in Libia è addirittura occasione per una rinnovata offensiva. E non si ferma il traffico delle armi.
L’Africa sta esplodendo sotto la pressione della crisi idrica e alimentare, e delle diverse epidemie che la travagliano. Delle quali quella del COVID19 è solo l’ultima. E non la più pericolosa. Guerre tra paesi e, soprattutto interetniche e tribali. Una superficiale mappatura richiederebbe ben altro spazio.
E guardiamo, soprattutto, all’Europa. Turchia e Grecia sono sul, pericoloso, confine dello scontro frontale. Che, se esplodesse, manderebbe in pezzi la NATO. O quanto ne resta.
La Ue è già a pezzi. E soprattutto la pandemia ha fatto emergere egoismi nazionali che hanno scavato un pesante solco tra i paesi membri. Instillando un po’ ovunque paure, rancori, sospetti, reciproci. Uno scenario che ricorda, in modo inquietante, quello che precedette la Prima Guerra Mondiale. Che fu innanzitutto una, immane, guerra civile europea. Pochi mesi di panico per il virus hanno spazzato via decenni di, cattivi, trattati. E, soprattutto, la fiducia reciproca. Il senso di appartenenza ad una stessa Comunità. Nulla sarà come prima. E dobbiamo prepararci.
Anche perché le grandi potenze, USA, Russia, Cina stanno giocando una partita a tutto campo. Ormai senza regole ed esclusione di colpi. E noi ci troviamo in mezzo. E dobbiamo rendercene conto. Senza continuare a illuderci sulla funzione protettiva di enti inutili, come l’ONU e l’OMS.
Altrimenti rischiamo di dover pagare altri, pesanti, scotti.
Andrea Marcigliano
Senior fellow think tank “Il Nodo di Gordio”
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