Arpitani, occitani, mocheni, cimbri, ladini sulle tracce di catalani e scozzesi
La crisi degli Stati nazionali basati su modelli ottocenteschi diventa sempre più evidente. Si rifiutano i confini imposti nei Paesi ex coloniali, si intensificano gli scontri nell’Ucraina con popolazione russa, la Catalogna e la Scozia stanno per andare al voto per decidere sulla propria indipendenza. Ma anche in Italia torna a crescere, dopo anni, l’attenzione verso le minoranze etniche e linguistiche. Rinasce su iniziativa di Joset Henriet il progetto dell’indipendenza dell’Arpitania, con Savoia, Valle d’Aosta, valli franco provenzali del Piemonte. E con la proposta alternativa di annessione della Valle d’Aosta alla Svizzera. Sempre ad Ovest torna a crescere l’attenzione per l’Occitania, in grado – con oltre 13 milioni di abitanti tra Francia, Val d’Arana (in Catalogna) e valli piemontesi – di spostare l’equilibrio europeo verso l’arco latino-mediterraneo. E ad Est il clamoroso successo dell’iniziativa “Sgarbi Alpini” a Pergine Valsugana, dedicata dal Nodo di Gordio e Vox Populi alle minoranze dei mocheni, dei cimbri e dei ladini in Trentino Alto Adige/Südtirol dimostra che l’interesse sta crescendo e che si vuol procedere in direzioni diverse da quelle note e che non funzionano più.
Alessandro Grandi