• it Italiano
  • Chi siamo
    • Think Tank
    • Board
  • Siti Amici
    • Afrofocus
    • Orsam
    • CNR
    • Revue Conflits
    • L’Opinione
    • Friedman Institute
    • IF Magazine
    • Festival Nazionale
    • Osce
    • Wikiamericas
    • Oltrepanto
    • European Parliament
domenica, Febbraio 5, 2023
NEWSLETTER
Il Nodo di Gordio
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
No Result
View All Result
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
Il Nodo di Gordio
Home Asia Centrale e Caucaso

La Marca incontra la Mongolia

by Redazione
21 Settembre 2013
12
SHARES
16
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su Linkedin

foto-6

Si è svolto giovedì 19, presso la sede Unindustria di Treviso, l’incontro “Mongolia. Country presentation” diretto a presentare alle aziende della Marca le opportunità di business nel paese di Gengis Kahn.
L’incontro, introdotto da Mario Vizzotto, responsabile per Unindustria Treviso dell’Area Internazionalizzazione, non è il primo del suo genere è ha già visto gli industriali della Marca incontrarsi anche con Kazakhstan, Azerbajian e altri ancora.
La Mongolia, il “Regno di Mezzo”, sta vivendo una fase di incredibile sviluppo e di profonda trasformazione. Da satellite sovietico, tra il 1914 e il 1989, e terra di predazione di materie prime (specialmente minerali) si sta trasformando in un Paese autosufficiente, proteso verso la modernità ma con i piedi ben saldi nelle tradizioni della steppa.
Con quasi 3 milioni di abitanti (di cui la metà a Ulan Batar, la capitale) e un’estensione geografica di circa 1,5 milioni dii kmq, è uno dei Paesi con la più bassa densità demografica al mondo; con più del 50% della popolazione sotto i 30 anni.
Dalla crisi che ha colpito tutto il mondo nel 2009, lo sviluppo è stato molto forte e ha segnato un incremento del pil quasi sempre a doppia cifra (2010: +6%; 2011: + 17%; 2012: +14%; previsione 2013: +19%) con un mercato azionario altrettanto forte.
La crescita risulta trainata dal settore servizi e commercio, ma anche dalle infrastrutture e da quello minerario di cui la Mongolia è particolarmente ricca.
L’attenzione degli imprenditori italiani è rivolta al Paese come mercato alternativo per esempio per il cashmere, bypassando così il monopolio cinese del prodotto. Grandi aziende come LoroPiana e Zegna sono presenti sul territorio, investendo anche nella cultura dell’allevamento e contribuendo di fatto allo sviluppo dell’economia locale.
Le riserve del settore minerario si stimano in più di 2000 mld di dollari e il Paese ha trasformato negli anni la politica di semplice “estrazione ed esportazione” senza nessuna ricaduta positiva sul territorio, in una politica di sviluppo, rilasciando le concessioni a chi si impegna a fare almeno la prima lavorazione dei minerali in loco; nello stesso tempo sviluppando una politica fortemente incentrata a ridurre gli impatti ambientali che tale lavorazione provoca, promuovendo uno sviluppo sostenibile attraverso 5 punti cardine che fanno parte del progetto di sviluppo del Paese (1. sviluppo del settore minerario e dell’industria pesante; 2. sviluppo del settore agricolo-pastorale e dell’industria di trasformazione; sviluppo delle infrastrutture; 4. promozione della sostenibilità ambientale e del capitale umano; 5. supporto allo sviluppo del’imprenditoria privata e delle partnership pubblico-privato).
Le infrastrutture crescono veloci e i bandi pubblici non mancano: 200 km di ferrovia appena vinto da un’impresa coreana e 1000km di autostrada ancora in corso, gara alla quale partecipano anche aziende italiane.
Il settore agricolo è inoltre in forte sviluppo grazie al terreno molto fertile anche se principalmente usato per il pascolo. Il Paese conta infatti 32 mln di capi (arrivati addirittura a 48 mln) e alcune aziende italiane stanno sviluppando mattatoi su TIR seguiti da TIR refrigeranti per fornire una macellazione con standard europei pronti per l’esportazione.
Di fatto la presenza italiana non è la principale presenza straniera sul territorio (al 4° posto nelle esportazioni; in complesso 46 imprese per più di 70 mln di € di giro d’affari) e Russia e Cina rimangono i principali interlocutori del Paese ma è un fatto che il Paese voglia liberarsi di questo giogo, soprattutto della Cina che considera la Mongolia terra di predazione fin dal tempo degli imperatori. Il rapporto con l’Italia è però privilegiato; per un aspetto culturale, condividendo l’importanza della famiglia e il piacere della convivialità; ma anche perché molta della classe dirigente mongola si è laureata in Italia, a Trieste.
Presenti all’incontro il Console Onorario di Mongolia a Milano, Gantuya Tsevegdorj, e il Vicepresidente dell’Italian Mongolian Business Council, che sta promuovendo per metà ottobre un viaggio esplorativo per imprenditori italiani proprio a Ulan Bator.
Interscambio commerciale del'Italia con la Mongolia
Interscambio commerciale del’Italia con la Mongolia
La Borsa di Ulan Bator è stata negli ultimi anni una delle protagoniste della crescita a livello mondiale. L'indice MSE Top 20 è cresciuto di ca il 700% in dieci anni. All'origine di questa eccezionale performance ci sono soprattutto le risorse del sottosuolo: il paese di Gengis Khan, infatti, che è cinque volte più grande dell'Italia, occupa il quarto posto al mondo per riserve di rame ed il nono per quelle di carbone.
La Borsa di Ulan Bator è stata negli ultimi anni una delle protagoniste della crescita a livello mondiale. L’indice MSE Top 20 è cresciuto di ca il 700% in dieci anni. All’origine di questa eccezionale performance ci sono soprattutto le risorse del sottosuolo: il paese di Gengis Khan, infatti, che è cinque volte più grande dell’Italia, occupa il quarto posto al mondo per riserve di rame ed il nono per quelle di carbone.
Documenti:
– presentazione giornata
– interscambio commerciale Italia con Mongolia
Redazione

Redazione

Il "Nodo di Gordio" è un think tank di geopolitica ed economia internazionale, promosso da una équipe di diplomatici, docenti universitari, giornalisti ed analisti in numerose discipline (geopolitica, storia, economia, finanza, politica estera, studi militari, letteratura, arte, marketing, comunicazione e gestione della rete internet)

Articoli Correlati

Baku Process-Contribution to the Global Multiculturalism
Asia Centrale e Caucaso

Baku Process-Contribution to the Global Multiculturalism

5 Novembre 2016
shanyrak kazakhstan
Asia Centrale e Caucaso

Experimenting with Multiculturalism and Globalization

3 Luglio 2015
La Turchia di Erdogan non si arrende
Asia Centrale e Caucaso

La Turchia di Erdogan non si arrende

1 Luglio 2015
curdi in festa
Asia Centrale e Caucaso

I curdi sgambettano Erdogan

8 Giugno 2015
Turchia al voto con interesse ma senza tensioni
Asia Centrale e Caucaso

Turchia al voto con interesse ma senza tensioni

7 Giugno 2015
L’Azerbaigian guarda alla Puglia e vuole l’Europa per il suo gas
Asia Centrale e Caucaso

L’Azerbaigian guarda alla Puglia e vuole l’Europa per il suo gas

17 Maggio 2015
Next Post

Il Ruolo della NATO nella Rivoluzione dello Shale Gas

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.

Ultime News

Franco Cardini – Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger – Trentino TV 02.02.2023
Sala Stampa

Franco Cardini – Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger – Trentino TV 02.02.2023

by Redazione
2 Febbraio 2023
0

https://youtu.be/VpIwbc6QDOM Al teatro comunale di Pergine Valsugana, Franco Cardini ha presentato il volume "Il Nodo di Gordio", dialogo tra Schmitt...

Franco Cardini incanta il teatro – Quotidiano il T 01.02.2023

Franco Cardini incanta il teatro – Quotidiano il T 01.02.2023

1 Febbraio 2023
Incontro a teatro oggi alle 18. Franco Cardini per il “Nodo di Gordio” – l’Adige 28.01.2023

Incontro a teatro oggi alle 18. Franco Cardini per il “Nodo di Gordio” – l’Adige 28.01.2023

28 Gennaio 2023
Stasera c’è Franco Cardini, lo storico che indaga l’Occidente e l’Oriente – Il T 28.01.2023

Stasera c’è Franco Cardini, lo storico che indaga l’Occidente e l’Oriente – Il T 28.01.2023

28 Gennaio 2023
Pergine. Domani Franco Cardini presenta “Il nodo di Gordio” – Il Cinque 27.01.2023

Pergine. Domani Franco Cardini presenta “Il nodo di Gordio” – Il Cinque 27.01.2023

27 Gennaio 2023
Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger.

Il Nodo di Gordio, dialogo tra Schmitt e Jünger.

21 Gennaio 2023
Il Nodo di Gordio

Newsletter

LE PIU IMPORTANTI NOTIZIE DI GEOPOLITICA E GLI EVENTI MONDIALI

Iscriviti alla nostra mailing list e riceverai tutti gli aggiornamenti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Categorie

Il Nodo di Gordio

  • Disclaimer
  • Abbonamento
  • Termini d’uso
  • Board
  • Abbonamento
  • Contattaci

Chi siamo

Il "Nodo di Gordio" è un think tank di geopolitica ed economia internazionale, promosso da una équipe di diplomatici, docenti universitari, giornalisti ed analisti in numerose discipline (geopolitica, storia, economia, finanza, politica estera, studi militari, letteratura, arte, marketing, comunicazione e gestione della rete internet)

© 2020 - Nodo di Gordio - Privacy Policy | Cookie Policy

No Result
View All Result
  • BREAKING NEWS
  • GLOBAL GORDIAN OUTLOOK
  • DIALOGHI MEDITERRANEI
  • EVENTI
  • SALA STAMPA
  • ABBONAMENTO
  • CHI SIAMO
    • THINK TANK
    • BOARD
    • ABBONAMENTO
  • PUBBLICAZIONI
    • RIVISTA
    • PAPER
    • MONOGRAFIE
  • NEWSLETTER
  • Italiano

© 2020 - Nodo di Gordio - Privacy Policy | Cookie Policy

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.