Con la svolta europeista impressa dal nuovo governo targato Pd-M5S si apre un’ulteriore discussione sul futuro dell’Unione europea e sulle prime scelte che dovrà operare l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il “Nodo di Gordio” ha rivolto alcune brevi domande al noto politologo americano Edward Luttwak, da sempre attento osservatore delle dinamiche politiche ed economiche italiane, incentrate sullo stato finanziario dell’Ue e sul futuro del pensiero sovranista e populista.
A Bruxelles, il Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, sta scegliendo i nomi per formare il nuovo Esecutivo. Anche questa volta, nessuno spazio ad esponenti cosiddetti “sovranisti”…
La Commissione europea non ha ancora abolito le elezioni ma è da anni che è contro i risultati “populisti” cioè quelli maggioritari.
Sembra indicare uno scollamento tra volontà popolare e accordi di palazzo di cui Bruxelles è, se non il mandante, almeno il complice in qualche misura…
Da qui la nascita del Governo Monti dopo le dimissioni di Berlusconi, senza elezioni naturalmente, e adesso il governo di Giuseppe Conte (mai eletto da nessuna parte) invece di Salvini.
Nuvole nere sulla politica europea quindi con un nuovo scontro tra tecnocrazia e populismo?
Non è la politica che distruggerà l’Unione europea. Sarà invece la fanatica guerra contro l’inflazione intrapresa dalla Banca centrale europea.
Continua a leggere l’articolo di Daniele Lazzeri, Chairman del think tank “Il Nodo di Gordio” su l’Opinione: http://www.opinione.it/economia/2019/09/25/daniele-lazzeri_governo-pd-m5s-conte-nodo-di-gordio-edward-luttwak-bce-draghi-ursula-von-der-leyen/