Nel pantano libico le armi sono ovunque e arrivano da quasi ovunque; ecco come sono distribuiti uomini e armi.
Nelle ultime settimane, l’Esercito Nazionale Libico (LNA), ha attraversato il vasto deserto meridionale della Libia, occupando giacimenti petroliferi strategici e basi aeree fino ad arrivare alla periferia di Tripoli, sul punto di invaderla.
L’LNA si troverebbe ad affrontare il Governo di Accordo Nazionale (GNA), sostenuto a livello internazionale, ma che finora non ha avuto molta presa nel Paese, e supportato dai miliziani che hanno diviso la capitale in feudi e saccheggiato le casse dello Stato. Tra le diverse milizie che appoggiano il Governo di accordo nazionale ci sono le brigate di Misurata, le più forti e meglio armate del Paese, equipaggiate con armi pesanti, carri armati e camion adibiti a lancia-razzi, spesso decisive.
Il sostegno militare al generale Khalifa Haftar, capo dell’Esercito Nazionale Libico, sarebbe finanziato da alcuni Paesi stranieri –Emirati Arabi Uniti, Egitto, Francia e Russia. Secondo quanto riporta il ‘New York Review’, gli Stati Uniti hanno lungamente guardato con diffidenza Haftar e hanno ufficialmente appoggiato il governo di Tripoli, pur mantenendo una presenza di intelligence e operazioni speciali a Bengasi -controllata dall’Esercito Nazionale Libico. Attualmente il Comando USA Africa -responsabile delle operazioni militari americane in Africa- ha fatto sapere di aver spostato un contingente di forze statunitensi fuori dal Paese a causa dei ‘crescenti disordini’.
Continua a leggere l’articolo di Elvio Rotondo, Country Analyst de “Il Nodo di Gordio” su L’Indro: https://www.lindro.it/libia-tutte-le-armi-e-gli-uomini-di-haftar-e-sarraaj/