Tutti indignati per l’immobilismo del governo sulla questione Tav. Tutti indignati per la velocità con cui il governo si è inserito nel grande progetto euroasiatico della Via della Seta ferroviaria.
Insomma, l’ordine di scuderia per i media di servizio è di scatenare la guerra per la realizzazione di un tunnel di pochi chilometri tra Italia e Francia e di scatenare un’altra guerra per impedire che le aziende italiane siano impegnate nella più grande opera infrastrutturale mondiale e che non si limiterà alle ferrovie ma coinvolgerà anche i porti e gli scali aerei.
Se su queste posizioni ci fossero solo i vari partiti politici, non sarebbe neppure il caso di perder tempo a commentare. L’opposizione, in Italia, non fa proposte alternative ma si limita a sparare sul governo. Poi, però, entrano in campo altri protagonisti. Gli Stati Uniti, innanzitutto. Pronti a strangolare l’Europa con dazi ed imposizioni, ma pronti a vietare ogni apertura e commercio verso Russia e Cina. Soprattutto la Cina, in questo caso, perché è suo il progetto della nuova Via della Seta.
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