Il ministro per gli Affari Ue dice ai grillini quello che vogliono sentirsi dire: si rischia la Caporetto
Ieri mattina al centro studi della Confindustria dopo aver sfidato l’Europa, Giovanni Tria ha fatto la stessa cosa con la matematica: far rientrare tutta la lista della spesa del governo gialloverde nel rapporto deficit-Pil al 2,4% è roba da premio Nobel.
Anche perché il ministro dell’Economia è partito dalla premessa che il governo precedente ha sforato del 2%. Per cui resterebbe solo lo 0,4% per cancellare la Fornero, attuare l’intervento fiscale promesso dalla Lega e abbozzare il reddito di cittadinanza. Tra gli astanti Fabrizio Cicchitto, che di questi argomenti si occupava da quando era responsabile economico del Psi e poi lo ha fatto per venti anni con Forza Italia, sommando tutte le voci della manovra su un foglietto con la matita, è rimasto allibito: «Non basterebbe ha spiegato neppure il 3,5%! Sono sulla Luna. Il problema non è Tria, il vero dottor Stranamore del governo è Paolo Savona. Lui dice ai grillini quello che vorrebbero sentirsi dire, al di là della realtà».
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