Il ministero della difesa di Seoul avrebbe chiesto un budget record di 43,7 trilioni di won (38,7 miliardi di dollari americani) per il 2018, a causa delle crescenti minacce da parte della Corea del Nord e della necessità di riformare l’esercito, un incremento dell’8,4 per cento rispetto al 2017.
Parte del bilancio verrebbe utilizzato per aumentare i salari dei membri delle forze armate, secondo quanto riferito dal ministero. Durante la campagna presidenziale l’attuale presidente Moon Jae-in, leader liberale, si era impegnato per un aumento fino al 50 per cento del salario minimo.
Il ministero prevede di aumentare il numero di ufficiali e sottufficiali per preparare una riduzione delle truppe di leva nelle forze armate. Tutti i maschi adulti della Corea del sud sono tenuti a servire nelle forze armate per circa due anni. La proposta di bilancio include, inoltre, un aumento della spesa per migliorare la potenza di fuoco e in particolare lo sviluppo del sistema Korea Air and Missile Defense (KAMD) e del programma Kill Chain. Se approvato dal ministero delle finanze e dall’assemblea nazionale, l’aumento del bilancio annuale sarebbe superiore alla crescita media del circa il 5 per cento delle precedenti amministrazioni di Lee Myung-bak e Park Geun-hye.
Nel 2005 il budget della difesa del governo del liberale Roh Moo-hyun era stato aumentato dell’11,4 per cento rispetto all’anno precedente. Per il bilancio del 2017, il ministero avrebbe voluto un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente, ma i legislatori hanno votato per un aumento solo del 3,6%.
La Corea del Nord, l’8 giugno, ha lanciato una salva di missili a corto raggio anti-navi dalla vicina Wonsan, nella provincia di Gangwon. Secondo il portavoce dello stato maggiore della difesa sudcoreano, Roh Jae-cheon, i missili hanno volato per 200 chilometri in direzione nord est, a una altitudine massima di circa 2 km prima di cadere nel mare orientale. I missili potrebbero essere dello stesso tipo di quelli apparsi durante la sfilata militare del 15 aprile, un nuovo missile da crociera, terra – nave, su un lanciatore mobile.
Per quanto riguarda le intenzioni di Pyongyang, Roh ha dichiarato che sembra voler “dimostrare la propria capacità nell’uso di vari tipi di missili compresi quelli di attacco anti-nave, in riferimento alle esercitazioni marittime congiunte che coinvolgono il gruppo navale degli Stati Uniti”. Il lancio missilistico non viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza U.N contro Pyongyang, che vietano i lanci con la tecnologia dei missili balistici.
Il presidente sudcoreano, Moon, ha sospeso il dispiegamento di quattro lanciatori del sistema antimissili THAAD per una valutazione ambientale, ma la mossa potrebbe rappresentare anche un segnale di distensione nella complicata e tesa situazione nella penisola coreana. Il dispiegamento del controverso sistema THAAD ha reso i rapporti con la Cina tesi e irritato la Corea del Nord.
Posizione piuttosto comprensibile quella del presidente sudcoreano che da un lato sembra essere pronto al dialogo, come sottolineato anche durante la cerimonia di giuramento e insediamento tenutasi davanti ai membri dell’Assemblea Nazionale, e dall’altro vuole essere comunque in grado di rispondere a qualsiasi evento bellico da parte del leader nordcoreano, Kim Jong-un e l’aumento del budget per la difesa potrebbe esserne la prova evidente.
Elvio Rotondo
Country Analyst
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Comments 1