Danni economici e di sicurezza per il Cairo dovuti all’instabilità in Libia. Preoccupazione per le migliaia di cittadini egiziani che risiedono oltre confine. Contro l’IS rafforzati i sistemi di difesa lungo i 1.000 km di frontiera tra i due Paesi
La situazione in Libia continua ad essere precaria e al momento, dopo l’ennesimo rifiuto di alcune parti in lotta di aderire al piano di pace dell’ONU, non si riesce a intravedere l’inizio di un percorso che porti alla fine della guerra civile e il ritorno ad una parvenza di normalità.
Gli effetti della guerra civile sono devastanti per i libici e preoccupanti per i suoi vicini. L’Egitto è uno di questi, che di riflesso subisce danni, sia dal punto di vista economico che da quello della sicurezza, dovuti, in particolare, al contrabbando di armi, droga e all’ingresso nel paese di militanti islamici, che vanno a ingrossare le file già consistenti dei gruppi presenti sul territorio nazionale. Soprattutto quelli che combattono nella Penisola del Sinai, diventata rifugio per la criminalità transnazionale e la militanza islamista. Una presenza quella dei militanti dello Stato Islamico che si è palesata anche sulla costa nordafricana, minacciando gli Stati direttamente confinanti. La precaria situazione in Libia incide anche sulle centinaia di migliaia gli egiziani che vivono e lavorano nel paese, anche se non se ne conosce il numero esatto, poiché molti entrano nel paese
[…]
Continua la lettura dell’articolo a cura di Elvio Rotondo, Country Analyst, de Il Nodo di Gordio per IlGiornale.it –> Libia: una spina nel fianco per l’Egitto