La NATO ha attivato ufficialmente i comandi delle Unità della Forza d’Integrazione (NFIU) in Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Bulgaria e Romania. La NFIU è stata stabilita in conformità al NATO Readiness Action Plan, approvato durante il vertice NATO tenutosi in Galles nel 2014.
Le sei unità multinazionali, con circa 40 ufficiali per ciascun comando, sono state istituite per facilitare il dispiegamento della forza di reazione rapida (entro una settimana) di recente stabilita dalla NATO, e per coordinare le esercitazioni militari. Si prevede che le unità raggiungano la piena capacità operativa entro il 2016, quando si terrà il vertice della NATO a Varsavia.
Le unità non sono da combattimento e saranno utilizzate in caso di crisi e minaccia esterna, e rappresentano un collegamento vitale tra le forze nazionali e le forze NATO. Il Segretario Generale della NATO, Stoltenberg, ha partecipato, insieme al Presidente della Lituania, il 3 settembre scorso, alla cerimonia di inaugurazione del Quartier Generale della Forza di Integrazione della NATO a Vilnius.
Stoltenberg durante il suo discorso ha sottolineato che i comandi NFIU fanno parte dei più significativi rafforzamenti della difesa collettiva della NATO dopo la fine della Guerra Fredda. Il Presidente lituano, Dalia Grybauskaite, ha dichiarato che l’aggressione russa in Ucraina è una minaccia per la sicurezza del continente europeo e che la Lituania spera di raggiungere un livello di spesa per la difesa nazionale del 2 per cento del PIL entro il 2018, due anni prima di quanto originariamente stimato.
La NATO, negli ultimi tempi, ha aumentato il numero di esercitazioni militari, e schierato aerei e navi, mentre gli Stati Uniti si sono impegnati a dislocare armamenti pesanti nella regione. I paesi baltici e la Polonia avevano chiesto che le unità militari fossero impiegate in modo permanente nella regione per scoraggiare la Russia, ma alcuni paesi alleati in Europa avevano ritenuto che tale dispiegamento poteva violare l’accordo del 1997 con la Russia e alimentare tensioni nella regione. Attualmente, unità dell’esercito degli Stati Uniti sono dispiegate in Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia.
Intanto, la NATO ha in programma un’esercitazione, la “Trident Juncture 2015”, che si svolgerà dal 28 settembre al 6 novembre 2015 in più sedi di tutta l’Alleanza, incluse Italia, Portogallo e Spagna. Circa 36.000 soldati saranno coinvolti nelle attività esercitative. L’esercitazione rappresenta la fase finale del processo di certificazione per gli elementi di comando e controllo della NRF 2016 (NATO Response Force). Più di 12 grandi organizzazioni internazionali, agenzie umanitarie ed organizzazioni non governative, come l’Unione Africana e l’Unione Europea parteciperanno all’esercitazione.
Nel frattempo, il 1° settembre, gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno iniziato nel Mar Nero, l’esercitazione “Sea Breeze 2015”. Secondo quanto riportato da Defense news, l’esercitazione multinazionale ha il compito di rafforzare la sicurezza regionale dopo l’annessione della Crimea, avvenuta nel 2014, e la guerra civile nella parte orientale dell’Ucraina. L’esercitazione prevede interdizioni marittime, guerra anti-sottomarini, difesa aerea e auto-difesa contro attacchi da parte di piccole imbarcazioni nel Mar Nero.
Naturalmente il tutto si svolgerà sotto l’occhio vigile dell’intelligence russa.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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