Il sito ufficiale della NATO riporta che sono stati rilevati e monitorati quattro gruppi di aerei militari russi che conducevano manovre nello spazio aereo europeo il giorno 28 e il 29 ottobre 2014.
La notizia che è stata ripresa da quasi tutti i giornali ci porta indietro ai tempi della guerra fredda.
Funzionari della NATO hanno riferito che gli aerei da guerra dell’Alleanza Atlantica hanno condotto oltre 100 intercettazioni di aerei militari russi nei dieci mesi di quest’anno, che supera di tre volte quelle condotte lo scorso anno.
La NATO ha riferito che, questa settimana, bombardieri russi, aerei da combattimento e aerei cisterna sono stati rilevati in volo nello spazio aereo internazionale sopra l’Oceano Atlantico, il Mare del Nord, il Mar Nero il Mar Baltico. Non ci sono state incursioni nello spazio aereo nazionale, una violazione della sovranità che avrebbe notevolmente ampliato la serietà dei quattro episodi. Ma, secondo la NATO rappresentano un potenziale rischio per l’aviazione civile in quanto il controllo del traffico aereo civile non è in grado di rilevare questi aerei o accertarsi che non vi siano interferenze con il traffico civile (non usavano il trasponder).
Oltre agli eventi riportati questa settimana, il 17 settembre ci sarebbero state altre incursioni da parte di sei aerei russi vicino allo spazio aereo dell’Alaska, mentre lo stesso giorno la Svezia dava la caccia a un sospetto sottomarino non identificato al largo della costa di Stoccolma.
Altri episodi che vanno ad aggiungersi alle tensioni già esistenti tra NATO e Russia, nate principalmente dall’annessione della Crimea e dalla guerra civile nel sud-est dell’Ucraina.
L’incremento delle attività di aerei russi potrebbe essere visto come risposta da parte di Mosca alla recente creazione di una forza di reazione rapida della NATO di 4.000 uomini da dislocare nelle regioni Baltiche e alle relative esercitazioni nei paesi in Polonia e paesi vicini.
Secondo Andrew Lambert, Professore di storia navale al Dipartimento degli studi di guerra al King’s College di Londra, l’incremento di queste attività da parte della Russia potrebbe essere un modo per testare la reattività della difesa aerea e marittima dei paesi della NATO, avere lo scopo dimostrativo delle capacità russe nei confronti dei paesi critici verso l’atteggiamento russo nella crisi ucraina e allo stesso tempo riscuotere un certo consenso in patria.
“Non vi è alcun motivo di pensare che queste “incursioni” si fermeranno poiché questo tipo di verifica su sistemi di sicurezza di altri paesi è una pratica standard tra grandi potenze”. “Putin vuole distogliere l’attenzione da Donesk e non iniziare un altro conflitto”.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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