L’11 settembre 2014 ha avuto luogo a Dushambe (Tajikistan) la 14^ riunione del Consiglio dei capi di Stato dell’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione (SCO)1. Il vertice ha riunito i capi di tutti i paesi membri dell’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione, rappresentando, probabilmente, questa volta un punto di svolta nella storia dell’organizzazione.
Le nuove regole di adesione alla SCO, adottate nel corso di questo incontro, consentiranno di ammettere India e Pakistan nel prossimo vertice che si terrà in Russia nel 2015. L’agenzia di stampa azera “Trend” riporta che il meeting dell’11 settembre 2014 potrebbe essere stato l’ultimo con l’attuale configurazione per i leader di Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tajikistan e Uzbekistan. L’Iran ha ripetutamente espresso il desiderio di unirsi alla SCO presentando domanda di adesione due volte. Tuttavia, questo non potrà essere oggetto di discussione al momento, poiché secondo le regole SCO, un paese soggetto a sanzioni ONU, non può essere ammesso nell’organizzazione.
Il presidente russo Vladimir Putin, che ha assunto la presidenza dell’organizzazione durante il vertice, ha sottolineato che l’espansione della SCO è di grande importanza. La Russia, che sta vivendo uno dei periodi più difficili nelle sue relazioni con l’Europa e gli Stati Uniti, sta cercando attivamente nuovi alleati in altre regioni. Mentre, allo stesso tempo, la partecipazione dei paesi membri all’organizzazione sicuramente consentirà loro di avere più importanza sulla scena internazionale. Attualmente, la popolazione degli stati membri della SCO si avvicina a un miliardo e mezzo di persone e con l’espansione arriverà a raddoppiarsi. L’economia cinese da sola è al secondo posto nel mondo per il volume del PIL dopo gli Stati Uniti. La dimensione degli eserciti dei paesi membri della SCO supera addirittura quella degli eserciti degli stati membri della NATO.
Potrà essere ignorata una tale organizzazione?
Secondo quanto riferisce “Trend” il messaggio del vertice riflette chiaramente l’intenzione dell’organizzazione di aumentare il ruolo e l’influenza sulla scena internazionale. I temi discussi durante il vertice sono andati ben oltre i confini dei paesi partecipanti. Al vertice hanno parlato della soluzione della crisi ucraina, hanno discusso delle prospettive per la creazione di sistemi di trasporto internazionale, della lotta contro l’estremismo internazionale e del traffico di droga, dell’energia internazionale e dei progetti agricoli e di altre questioni globali. A tal proposito la Cina ha fatto sapere che stanzierà 5 miliardi dollari di credito per l’attuazione di progetti comuni per i paesi membri della SCO, secondo quanto riferisce la “Ria Novosti”. Il gruppo, in passato, si era opposto a un intervento armato in Siria e a un uso della forza in Iran. In futuro, dopo il ritiro della NATO in Afghanistan, l’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione potrebbe giocare un ruolo molto importante in Afghanistan soprattutto dal punto di vista economico.
Elvio Rotondo
Country Analyst
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1. Shanghai Cooperation Organization (SCO) è un blocco politico, economico e militare, fondato nel 2001 a Shanghai dai leader di Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Afghanistan, India, Iran, Mongolia e Pakistan hanno lo status di paesi osservatori. Mentre Bielorussia, Sri Lanka e Turchia sono partner di dialogo.