In Bahrain in occasione del Gran Premio di F1, sono improvvisamente riesplose le proteste contro l’autocrazia della famiglia reale degli Al Khalifa. Almeno diecimila persone hanno inscenato una manifestazione pacifica nella capitale Manama, protestando per l’oppressione, da parte della dinastia reale sunnita/wahabita, della maggioranza della popolazione di confessione sciita. Per altro le manifestazioni sembra siano dilagate ben al di là della capitale, soprattutto nei villaggi sciiti, e sembra stiano coinvolgendo anche quella componente della società sunnita che chiede riforme e un maggior rispetto del sistema costituzionale, di fatto esautorato dal clan regnante.
Già nel Marzo del 2011, per riflesso delle cosiddette Primavere Arabe, il Bahrain aveva conosciuto il dilagare di un vasto movimento di protesta rapidamente represso nel sangue con l’intervento dell’esercito saudita. La ripresa, oggi, delle proteste – per sfruttare, evidentemente, la vetrina internazionale del G.P. – dimostra che la brace ha continuato a covare sotto la cenere e che non soltanto il Bahrain, ma un po’ tutti i paesi arabi del Golfo stanno attraversando una, non facile, fase di travaglio, i cui termini è ancora difficile decifrare. E’ questa, per altro, la tesi sviluppata dal professor Christopher M. Davidson nel suo recente saggio “Dopo gli Sceicchi: il prossimo collasso delle monarchie del Golfo”.
Il professor Davidson è stato intervistato, appena il 9 Aprile u.s., da Il Nodo di Gordio. In questo frangente, riteniamo utile riproporre il testo di questa intervista che, quasi fosse una profezia, sembra oggi venire confermata dai fatti.
Link all’intervista:
https://nododigordio.org/in-evidenza/davidson-arabia-saudita-al-collasso/