Il Libro Bianco della difesa giapponese, approvato dal Consiglio dei Ministri, analizza ampiamente la sicurezza regionale considerata sempre più tesa. Il Giappone si trova nel contesto di sicurezza più severo e complesso dal dopoguerra. Le attività cinesi sono fonte di grave preoccupazione per il Giappone e rappresentano una sfida senza precedenti che Tokyo dovrebbe fronteggiare. Pechino ha intensificato le sue attività nella regione circostante il Giappone, in particolare intorno alle isole Senkaku, nel Mar del Giappone e nell’Oceano Pacifico occidentale, estendendosi oltre la prima catena di isole fino alla seconda (una linea che va dalle isole giapponesi Ogasawara alla Nuova Guinea occidentale, con Guam situata ben all’interno di questa linea). La Corea del Nord ha portato avanti il suo sviluppo nucleare e missilistico e il lancio di missili balistici. La Russia ha condotto intense attività militari in Estremo Oriente, anche nei Territori del Nord (Isole Curili), mentre è impegnata nella guerra contro l’Ucraina. La Russia è impegnata in attività congiunte con la Cina con aerei e navi.
Queste sfide hanno spinto il Giappone a promuovere cambiamenti radicali nella politica di difesa – incluso un aumento dei budget, allentando così decenni di vincoli postbellici che gli hanno a lungo impedito di svolgere un ruolo più solido nella sicurezza dell’Asia orientale.
In un nuovo sviluppo, il Libro bianco contiene per la prima volta un capitolo dedicato specificamente alle capacità e alla spesa della difesa. Il Giappone si è impegnato a spendere il 2% del suo prodotto interno lordo per la difesa, definendo un piano quinquennale da 43 trilioni di yen nel 2022.
Secondo il documento, circa il 42% di questo piano è già stato messo in atto, con una spesa relativa alla difesa fino a marzo 2025 fissata a un totale di 8,9 trilioni di yen (57 miliardi di dollari), ovvero l’1,6% del PIL.
Gli obiettivi principali indicati nel libro bianco sono principalmente tre. Il primo è quello di attuare costantemente un rafforzamento fondamentale delle capacità di difesa del Giappone, con una priorità alla creazione di future capacità di difesa fondamentali, come lo stand-off e l’IAMD (difesa aerea e missilistica integrata). Il Giappone acquisterà vari tipi di missili stand-off prima di quanto inizialmente previsto, compresi i missili Tomahawk e la versione lanciata da terra dei missili terra-nave Type-12 aggiornati. Tokyo accelererà l’inizio della costruzione di navi dotate del sistema Aegis per difendersi da missili balistici sempre più sofisticati. Migliorare la sostenibilità e la resilienza è un altro compito importante.
Il secondo obiettivo è quello di cooperare con gli alleati del Giappone. Per Tokyo è fondamentale approfondire la cooperazione e la collaborazione con i suoi alleati, paesi che la pensano allo stesso modo e altri partner con cui il Giappone condivide valori universali e interessi strategici. L’Alleanza con gli Stati Uniti è una delle pietre miliari della politica di sicurezza nazionale. Il Giappone attuerà costantemente misure concrete per rafforzare la deterrenza e le capacità di risposta dell’Alleanza Giappone-USA.
Lo stato nipponico promuoverà in modo proattivo la cooperazione e gli scambi di difesa multilaterali e multilivello, come esercitazioni bilaterali/multilaterali, cooperazione tecnologica ed equipaggiamenti, tenendo conto delle caratteristiche e di altri fattori della regione e di ciascun paese. Tale cooperazione è rappresentata dallo sviluppo congiunto di aerei da caccia di prossima generazione. Questo sviluppo congiunto mira a migliorare le prestazioni dei caccia, che costituiscono la principale capacità di difesa del Giappone.
Progressi sono stati compiuti anche nella cooperazione multilaterale. Lo scorso dicembre, Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud hanno iniziato l’operazione di condivisione, in tempo reale, dei dati relativi agli allarmi missilistici sulla Corea del Nord. (Pyongyang starebbe iniziando a diversificare i suoi sistemi di armamento per assicurarsi una maggiore capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione per rafforzare le sue capacità operative nucleari e missilistiche.) Le forze armate australiane hanno partecipato per la prima volta a due esercitazioni bilaterali sui posti di comando tra Giappone e Stati Uniti: “Keen Edge” e “Yama Sakura”.
Da evidenziare che tra Corea del Sud e Giappone ci sono ancora alcune questioni sulle rivendicazioni territoriali da risolvere che potrebbero rappresentare un ostacolo nelle relazioni tra i due paesi. Il governo giapponese nel libro bianco sulla difesa 2024 ha ribadito che Takeshima, il nome giapponese dell’isola di Dokdo (nome coreano), fa parte del proprio territorio. La Corea mantiene un piccolo distaccamento di polizia sugli isolotti, controllandoli di fatto.
Il terzo obiettivo, considerato urgente, è rafforzare la base di risorse umane delle JSDF (Japan Self-Defense Forces), poiché il Giappone si trova nel mezzo di una grave carenza di forza lavoro. Verranno adottate tutte le misure necessarie per rafforzare la base di risorse umane senza escludere alcuna opzione. Queste consistono nel miglioramento delle capacità di reclutamento delle JSDF, nell’uso efficace delle risorse umane, nel miglioramento degli ambienti di vita e di lavoro e nella riforma dei sistemi di remunerazione.
Come previsto, le critiche di Pechino non si sono fatte attendere. Secondo quanto riportato dal China Daily, la Cina ha dichiarato di essere fortemente insoddisfatta e decisamente contraria al libro bianco della difesa giapponese per il 2024 poiché ha drasticamente riadattato la sua politica di difesa, aumentando il bilancio della difesa e allentando le restrizioni sull’esportazione di armi per cercare di ottenere progressi militari, il che ha suscitato serie preoccupazioni. Pechino esorta il Giappone a seguire lo sviluppo pacifico e a non cercare giustificazioni inutili per l’aumento della sua spesa militare.
Elvio Rotondo
Country Analyst Fondazione Nodo di Gordio
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