Il mese scorso il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che abbassa l’età di ammissibilità alla leva da 27 a 25 anni. Ieri, giovedì 9 maggio, è stato invece approvato un nuovo provvedimento, ancora da convertire in legge, che consentirà ad alcune categorie di detenuti di prestare servizio militare in cambio della possibilità di libertà condizionale alla fine del loro servizio. Le agenzie di stampa ucraine stimano la possibilità di reclutare in questo modo dai 15 mila ai 25 mila nuovi soldati. Palesi le carenze di risorse umane a Kiev dopo 2 anni di guerra, inoltre il sistema di mobilitazione ha dimostrato di non essere immune da un’ampia corruzione in stile sovietico.
Se sul campo di casa l’esercito ucraino, da almeno qualche mese, risulta essere in gravi difficoltà sui principali fronti, bisogna segnalare la crescente capacità di Kiev di colpire raffinerie di petrolio e depositi di carburante situati nel territorio della Federazione russa. Proprio nella giornata di ieri un drone ucraino è riuscito a danneggiare la raffineria di Nefetkhim Salavat situata nella regione russa della Bashkiria a più di 600 km dal confine ucraino. L’obiettivo di questi attacchi, divenuti sempre più frequenti, risponde all’esigenza dell’esercito ucraino di prendere tempo e assestarsi sulla difensiva, magari costruendo trincee e linee fortificate che rendano difficile e dispendioso uno sfondamento russo. Questo perché colpendo gli impianti di produzione di carburante, risorsa indispensabile a muovere la macchina bellica moscovita, i funzionari ucraini sperano di interrompere o quantomeno rallentare le mosse di Mosca. Kiev ha ora cambiato tattica, mentre prima, quando non vi era carenza di uomini e la compattezza del fronte interno lo consentiva, ha più volte adottato tattiche spregiudicate (su tutte la controffensiva dell’estate scorsa), adesso compie mosse asimmetriche come attività di sabotaggio a depositi di munizioni e reti ferroviarie per guadagnare tempo prezioso.
Come sottolineato da Putin nella famosa intervista concessa al giornalista americano Tucker Carlson, qualora l’Ucraina si trovasse a corto di munizioni o uomini come in questo momento, sarebbe ingenuo trattare. Kiev si prepara per il peggio (possibile crollo del fronte in vari punti), conserva uomini e si barrica in attesa della ormai probabile controffensiva russa.
Paolo Lolli
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