Traduzione dell’articolo “Europe is Facing Defeat in Ukraine” di Steven Bryen
Le politiche europee sono controproducenti?
L’Europa rischia la sconfitta in Ucraina, ma le politiche europee si stanno mettendo di traverso. L’approccio europeo alla questione ucraina sembra non riflettere la crescente realtà sul campo. I crescenti sforzi per punire la Russia e promuovere l’invio di truppe in Ucraina appaiono controproducenti.
Un buon esempio è la Germania.
La Germania continuerà a sostenere l’Ucraina e a portare avanti la sua agenda anti-Russia, con Scholz che non si riferirà più a Vladimir Putin come presidente della Russia, ma solo con il suo cognome, Putin. La Germania non invierà missili Taurus in Ucraina, dove saranno usati per attaccare Mosca, perché la Russia è a conoscenza del loro piano e i russi hanno fatto sapere a Scholz che ci saranno ritorsioni se li invierà. Il modo in cui la Russia si vendicherà è lasciato all’immaginazione di Scholz.
L’atteggiamento di Scholz non è diverso da quello di altri leader europei (a parte l’Ungheria) e dell’UE super-governativa. Tutti loro hanno ormai capito che i russi stanno vincendo in Ucraina e che, un po’ alla volta, l’Ucraina sta crollando.
Ecco perché Macron sta cercando di costruire una coalizione per inviare truppe dei Paesi NATO in Ucraina. Almeno finora, le sue controparti ascoltano, ma si trattengono. La mancanza di sostegno all’invio di truppe europee in Ucraina non sorprende.
Da un punto di vista operativo, non sarebbe facile spostare truppe della NATO in Ucraina (oltre a quelle già presenti). Anche se potrebbero collocarne alcune nell’Ucraina occidentale, dove non ci sono combattimenti, sanno bene che i russi utilizzerebbero i missili a lunga gittata e la forza aerea per colpirli. Gli europei hanno poche difese aeree dispiegabili e se ne trasferissero di più per proteggere le loro truppe immesse in Ucraina si ritroverebbero idifesi a casa loro. In realtà, hanno già svuotato le loro difese aeree ad un livello senza precedenti per sostenere l’Ucraina.
La maggior parte degli eserciti europei è sotto organico e sotto finanziati. Gli eserciti europei sono piccoli e inesperti in combattimento. Combattere in Afghanistan, in Iraq o nel Sahel non è come combattere contro un moderno esercito russo, ben equipaggiato ed esperto in guerre su larga scala.
È da notare che tutti i piani occidentali per sconfiggere i russi sono falliti. Bisogna guardare oltre le reciproche recriminazioni e capire che “il piano” era una fantasia. Se l’offensiva ucraina ha utilizzato in prevalenza hardware occidentale, ha avuto un’intelligence tattica eccezionale, migliaia di droni e munizioni infinite, eppure è andata a rotoli, si intravede un futuro cupo. Il rapporto trapelato del Pentagono che indicava un numero di vittime pari a 7 ucraini per ogni russo (o peggio) era il preludio che qualcosa di brutto sarebbe accaduto.
I francesi comprendono l’aritmetica, ma il “piano” di Macron è persino peggiore di quello elaborato dal Dipartimento della Difesa statunitense.
Macron accenna all’invio di 20.000 truppe francesi a Odessa. Cosa farebbero lì? Anche i russi stanno pensando a Odessa e potrebbero essere tentati dall’idea di prendere due piccioni con una fava. Dimitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente russo, ha dichiarato il 22 febbraio: “Abbiamo desiderato Odessa nella Federazione Russa, per la storia della città, per le persone che vi abitano e per la lingua che parlano. Questa è la nostra città russa”. Le truppe francesi a Odessa non avrebbero alcuno scopo militare se non quello di incoraggiare i russi ad attaccare la città.D
I russi non hanno iniziato la guerra in Ucraina nelle condizioni ideali dal punto di vista militare. Hanno commesso molti errori tattici. Ma la situazione è cambiata: l’esercito russo si è irrobustito e il suo comando, ad eccezione della marina russa, è molto migliorato a tutti i livelli. L’industria russa sta producendo armi sempre migliori e sta superando tutto l’Occidente, compresi gli Stati Uniti. L’Europa e gli Stati Uniti stanno cercando attivamente di migliorare la produzione di armi per la difesa, ma ci vorranno anni solo per sostituire le armi distrutte nella guerra in Ucraina.
Oggi l’Europa è attanagliata dalla paura della Russia. Questa paura non è del tutto fuori luogo. Marine Le Pen, leader del partito parlamentare National Rally all’Assemblea francese, in un’intervista rilasciata il 20 marzo a BFM-TV (Parigi) ha affermato che è improbabile che la Russia attacchi l’Europa perché non dispone di un esercito sufficientemente grande per questo compito. Ma la sua valutazione non è condivisa da coloro che sono al potere in Francia, Germania, Gran Bretagna o Polonia, a prescindere dalle parole coraggiose che usano per la loro audience nazionale. Temono ciò che accadrà quando l’Ucraina sarà sconfitta.
“C’è qualcosa che non ammetto nel comportamento di Emmanuel Macron, è che gioca a fare politica con la guerra. Emmanuel Macron cerca di tendere una trappola ai suoi avversari secondo il principio: ‘O siete pro-Macron e se non siete pro-Macron, siete per Putin’ Non possiamo giocare con la guerra o con la pace”.
-Marine Le Pen
Ciò che è insolito è il modo in cui l’Europa sta rispondendo alla sua crescente paura. Invece di trovare un modo per evitare il disastro in Ucraina, l’Europa sta raddoppiando il tentativo di “punire” la Russia, aggiungendo altre sanzioni e preparandosi a confiscare i beni russi già sequestrati per consegnarli a Kiev. Gli europei sembrano ignorare o addirittura non preoccuparsi di come le loro azioni saranno viste a Mosca.
Obiettivamente non c’è molto che l’Europa possa fare per salvare l’Ucraina dalla sconfitta. Si parla molto della carenza di munizioni in Ucraina, che è reale, ma si dice poco sul fatto che non ci sono munizioni da inviare. Il vero problema dell’Ucraina è la manodopera. Sono a corto di personale disposto a servire nelle forze armate e il morale dell’esercito ucraino sta iniziando a crollare. Queste crescenti manifestazioni di collasso sono destinate a provocare un cambiamento politico a Kiev.
Una parte della disintegrazione si riflette in strane tattiche militari ucraine che rasentano il suicidio o la stupidità. Lo spreco di soldati in assalti senza senso a Krynky è un esempio di missione suicida, così come il tentativo di tenere Avdiivka, che ha provocato pesanti perdite. Anche gli ultimi attacchi al territorio russo intorno a Belgorod sono da considerarsi missioni suicide con un alto numero di vittime. L’apparente interesse dell’Ucraina nel prendere le armi nucleari russe vicino a Belgorod, in un’installazione chiamata Belgorod-22, e l’attacco con missili e droni alla centrale nucleare di Kurchatov sono indicativi di una politica sconsiderata da parte del governo di Kiev. È quello che si fa quando si capisce di essere in trappola.
Scholz dice che non accetterà una pace in Ucraina imposta da Putin. Questo equivale all’incirca a dire che Scholz non permetterà a Trump di vincere le elezioni presidenziali statunitensi. La posizione di Scholz non solo è insensata, ma manca il bersaglio.
La fine probabile del conflitto in Ucraina avverrà quando l’esercito ucraino deciderà che non potrà continuare a combattere. Allora l’esercito rifiuterà gli ordini di Kiev, oppure cercherà di sostituire i leader di Kiev. Ci sono già esempi di unità che rifiutano gli ordini e persino un plotone che si è arreso a condizione che questi soldati ucraini non facciano parte di alcuno scambio con l’Ucraina, poiché sanno che o andranno in prigione o saranno utilizzati di nuovo in prima linea, il che significa morte certa.
L’Ucraina sta rapidamente raggiungendo il punto in cui l’esercito ucraino, o il popolo, o entrambi devono decidere se rimanere in guerra sia nell’interesse nazionale del Paese, o addirittura se possono sperare di sopravvivere se continueranno a combattere.I leader europei, da un certo punto di vista, sanno dove stanno andando a sbattere con l’Ucraina, ma non vogliono essere onesti né con il proprio popolo né con se stessi. Così raddoppiano il sostegno a una guerra persa.
Steven Bryen
Senior Fellow della Fondazione Nodo di Gordio