Intorno alle, gelide, acque del Baltico si agitano fantasmi. Fantasmi che incutono crescente paura ai governi delle tre piccole repubbliche.
Lituania, Lettonia ed Estonia infatti stanno sempre più venendo invase dal terrore. Tanto che a Tallin, capitale estone, sono apparsi giganteschi manifesti che raffigurano i principali monumenti della città distrutti dai bombardamenti. Bombardamenti russi, naturalmente.
Perché ora Vilnius, Tallin e Riga tremano. L’orso russo è uscito dalla sua tana. Da un lungo letargo, che aveva permesso alle ex Repubbliche sovietiche baltiche di entrare a fare parte dell’Unione Europea. E persino della NATO, anche se questo significa la rottura, unilaterale, degli accordi intercorsi a suo tempo tra Gorbaciov e Reagan. Secondo i quali la NATO mai e poi mai avrebbe dovuto estendersi nelle terre che erano state URSS.
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