A denti stretti, come se avesse dovuto ingoiare un rospo (e un rospo lo è davvero, ma grosso come un bue) Emmanuel Macron ha dovuto ammetterlo pubblicamente:
La Françafrique non esiste più.
Punto e a capo.
Insomma, tutti i contorsionismi dei, diversi in apparenza, inquilini dell’Eliseo in questi ultimi due decenni, non sono serviti che a procastinare un addio (questa volta si spera definitivo) a ciò che restava dell’Impero coloniale.
A Macron l’ingrato compito di ammetterlo. Ma non lo ha fatto perché buono o liberale, come pensano, e dicono, alcuni babbuini di casa nostra. Soltanto perché obbligato.
Un addio che significa fine del CFA, ovvero la moneta coloniale che Parigi ha continuato ad emettere, e tenere in vita, alla faccia dell’Euro.
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