Il Tazebao parteciperà e seguirà il workshop “Ghiaccio e fuoco”, in programma dal 23 al 24 luglio in Trentino Alto Adige, a Montagnaga di Pinè. Per introdurre i temi trattati, abbiamo contattato Andrea Marcigliano, Senior Fellow del think tank Il Nodo di Gordio, sempre dotto e controcorrente (in passato ci siamo confrontati con Marcigliano sullo Shakespeare “siciliano”).
Per un Paese come l’Italia la riflessione meditata sulla geopolitica dovrebbe essere una consuetudine; invece manca generalmente, non solo negli ambienti specializzati ma anche nei media generalisti, una continuità nell’attenzione per l’estero e un tentativo di approfondimento. Questo avvalora ancor di più il lavoro del Nodo di Gordio.
“L’Italia ha una lunga, e per molti versi gloriosa, storia di studi geopolitici. Penso a figure come Ernesto Massi, ammirato e ascoltato in Francia da De Gaulle. O alla Scuola di Perugia con Umberto Nani ed altri. Tutto, però, buttato a mare nel secondo dopoguerra, da una classe politica che si limitava ad appiattirsi su Washington e, in sostanza, disinteressata agli scenari internazionali. Poche le eccezioni. La più importante fu Enrico Mattei”.
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