Campioni d’Europa e meritatamente, una prova di intelligenza e tenacia. La cosa più bella della serata è stato l’abbraccio di Mancini e Vialli con il mitico massaggiatore Fagorzi che ne proteggeva l’intimità. Uomini veri, si può ancora dire. Persino noi cinici geopolitici che però, attenzione, non abbiamo mai considerato come i “migliori” il football oppio dei popoli, tutt’altro, ci siamo commossi.
Poi, vabbè, è iniziata la consueta rumba della salita sul carro del vincitore. È normale, dice ripetutamente Gianpietro a Maria Luce ne “I soliti idioti”, anche se è dura leggere i voli lirici patriottici e gli anatemi contro la perfida Albione ed il popolo dei cinque pasti, ci mancava di tirare in ballo la nemesi di El Alamein. Ma qui la Fortuna sotto forma dell’ignoranza freelance dei media ci è venuta in soccorso, almeno per ora.
Non ci è mancato invece il tifo spontaneo e genuino della von der Leyen, che purtroppo ci aveva dovuto annunciare poche ore prima che i 191,5 miliardi del Recovery saranno versati in 10 rate da qui al 2026 e sottoposti a 528 condizioni. “Peccato! La malinconia/S’era invitata da sé.”
La Redazione
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