Una pioggia di miliardi di euro. Ecco quello che ci aspetta. È da più di un anno che i media ce lo predicono, addirittura entro luglio i primi 25, sebbene solo in minima parte direttamente alle imprese. E noi non lo mettiamo in dubbio, non vorremmo mai essere licenziati dal Nodo di Gordio perché no-Recovery. È vero, il debito pubblico ha toccato il 160% del PIL, ma ci rassicurano gli stessi che hanno strillato per anni contro la politica spendacciona e clientelare, che si tratta di “debito buono”. Semmai questo ricordiamolo subito alla CDU-CSU che nei Lander sta facendo campagna elettorale sulla valorizzazione del Mes come barometro dei conti pubblici ed alla Commissione Europea che “ha chiuso ad ogni possibile sterilizzazione dell’indebitamento da Covid”. Nel contempo siamo certi che il governo dei Migliori non mancherà di riformare radicalmente la pubblica amministrazione, in primis giustizia amministrativa e fisco, requisiti essenziali per accedere “allo strumento (facility) di Recovery and resilience”.
È estate, possiamo stare all’aperto senza mascherina, la vitamina D induce la serotonina, non ci faremo rovinare le vacanze dagli epigoni della Merkel. Siamo ottimisti. E poi, come diceva quel grande figlio dell’agro italico Saturnino Manfredi, fusse che fusse la vorta bbona…
La Redazione
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