…Paré arreuven de fa partesepà kontun mai lo nord ouest…
Forse è la prima volta che il patois viene utilizzato per inaugurare un workshop internazionale di geopolitica. È successo in Trentino, anche perché è inutile illudersi che simili iniziative vengano organizzate in Valle d’Aosta. Ed il patois si è aggiunto alle altre lingue di ogni parte del mondo che hanno aperto i lavori nel corso degli anni. Probabilmente si saranno stupiti i diplomatici presenti in sala (dalla Slovenia alla Turchia oltre ai vari ambasciatori italiani) e quelli collegati in streaming. Mentre non ha avuto problemi il rappresentante occitano.
Ma è importante il riconoscimento implicito in questa scelta. Il francoprovenzale equiparato all’inglese, al russo, allo spagnolo, al cinese. Ed è un peccato che si debba sperare nella cortesia e nell’attenzione di un think tank Trentino, Il Nodo di Gordio (e del Centro studi Vox Populi), per vedere la lingua valdostana impiegata in convegni dove si analizzano prospettive politiche ed economiche del mondo intero.
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