Oltre 400 miliardi di dollari di investimenti complessivi in Africa negli ultimi 20 anni. Piaccia o non piaccia, con la Cina occorre fare i conti non solo nei rapporti bilateralima anche in rapporto alle iniziative di Pechino nel resto del mondo. E, in effetti, l’Italia i conti aveva pure iniziato a farli, grazie a Michele Geraci, ex sottosegretario allo Sviluppo economico nel Governo gialloverde.
“Si è parlato molto della Via della Seta – ha spiegato intervenendo al workshop del think tank Il Nodo di Gordio a Montagnaga di Pinè – ma in realtà l’accordo più importante che abbiamo sottoscritto riguarda la cooperazione tra le aziende italiane e cinesi nei Paesi terzi”.
A partire dal Medio Oriente e appunto dall’Africa. Un’Africa che, grazie agli aiuti cinesi (ovviamente concessi non per generosità ma per scopi economici), ha finalmente iniziato a vedere una rapida diminuzione del tasso di povertà. Certo non a ritmi cinesi perché – ha ricordato Geraci – il tasso di povertà in Cina è crollato dall’80 al 10 per cento. Con un Pil che è cresciuto per 40 anni ad una media del 9,5% annuo.
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